Lecce, cane legato all’auto e trascinato per chilometri. Così il pensionato si vendica per un danno subito

Orrore in provincia di Lecce: un uomo ha legato un cane all’auto e lo ha trascinato per chilometri fino ad ucciderlo.

Sulla questione è immediatamente intervenuta  l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa). L’orrore si è consumato a Cerfignano, in provincia di Lecce.

Trascina il cane con l'auto
Il cane ucciso/archivio web-Leggilo

Il povero animale è stato trascinato dall’auto alla guida di un pensionato. L’assassino si è giustificato sostenendo che il cane avesse mangiato due delle sue galline. L’Opa chiede ora al Governo di Giorgia Meloni di intervenire in materia di sicurezza e tutela dei diritti degli animali,  come era stato assicurato in campagna elettorale. Quanto al fatto cruento accaduto al povero maremmano del leccese, l’Oipa presenterà denuncia per uccisione degli animali finalizzata alla costituzione di parte civile e chiederà al sindaco di Santa Cesare d’emanare un’ordinanza per vietare al pensionato di detenere altri  animali in futuro. L’uomo, infatti, non solo è colpevole di aver ucciso il cane ma anche di averlo rapito, mesi fa. Probabilmente lo teneva in tali condizioni che il povero maremmano, per la fame, ha mangiato due galline. Per punizione il pensionato lo ha legato al gancio dell’ auto e lo ha trascinato per chilometri. L’animale è morto in preda a sofferenze atroci. Il pensionato è stato scoperto da una volontaria  e guardia zoofila mentre stava andando a buttare via la carcassa e lo ha subito denunciato.

La denuncia dell’Oipa

Trascina cane con l'auto
Il cane legato all’auto e trascinato per chilometri/archivio web-Leggilo

Il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto ha sottolineato che in questa lotta per difendere i diritti degli animali, le associazioni si sentono abbandonate dalle istituzioni. “Le associazioni, come la nostra, lottano per la difesa degli animali in perfetta solitudine, a colpi di denunce e mettendo in campo volontari e guardie zoofile. E ora siamo anche costretti a vedere peggiorare il quadro”– le parole di Comparotto. L’Oipa ricorda che il maltrattamento degli animali è spesso indice di pericolosità sociale e che le pene attuati previste dal Codice penale sono tanto deboli da non costituire neppure un deterrente. Chi fa del male agli animali-studi e numeri lo dimostrano- è più incline a fare del male anche agli esseri umani. Pertanto le associazioni chiedono che vengano fatte pene più severe che fungano da disincentivo. Non è certo la prima e non sarà nemmeno l’ultima volta, purtroppo, che accadono fatti simili. Di recente anche un Carabiniere ha sparato al suo cane.

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