Le somministrano una dose di chemio sbagliata: Valeria muore a 34 anni

Valeria Lembo aveva 34 anni ed era da poco diventata madre. Un errore medico l’ha portata via alla sua famiglia. Le condanne sono arrivate solo dopo 11 anni.

Valeria Lembo aveva il cancro. Ma ad uccidere la donna non è stata la neoplasia. Valeria Lembo è morta per una dose chemioterapico dieci volte superiore a quella necessaria. La tragedia è avvenuta a Palermo.

Uccisa da una dose killer di chemio
Valeria Lembo e il suo bambino/archivio web-Leggilo

Ci sono voluti 11 anni ma alla fine la Corte dei Conti ha condannato i medici a risarcire l’azienda sanitaria: hanno confermato nel giudizio di appello le condanne a risarcire il danno erariale all’azienda sanitaria collegato alla morte di Valeria Lembo, la giovane mamma di 34 anni a cui fu somministrata una dose di 10 volte superiore a quella necessaria di un farmaco chemioterapico al Policlinico di Palermo. Un errore fatale che fu accertato nel corso del processo penale: i medici coinvolti nella vicenda sono  stati condannati ad un risarcimento danni importante. Ma nessuno potrà restituire Valeria ai suoi affetti e, in particolare, al suo bambino costretta a crescere senza una madre per la distrazione di alcuni sanitari.

Morta per una dose killer di chemio 

Uccisa da una dose killer di chemio
Valeria Lembo con il marito/archivio web-Leggilo

Era il 2011 quando Valeria Lembo, all’epoca mamma di un bimbo di appena 7 mesi, si sottopose alla chemioterapia dopo aver scoperto di essere affetta di un linfoma di Hodgkin. Secondo le successive indagini, alla 34enne  fu somministrata una dose killer di Vimblastina:  una quantità che “avrebbe potuto uccidere un elefante“- spiegarono  gli esperti all’epoca. Dopo tre settimane di agonia, Valeria morì il 29 dicembre di quello stesso anno, il giorno dopo il suo compleanno. La Procura regionale della Corte dei conti di Palermo ha contestato, ai medici il danno erariale.  Nel 2015 per cinque tra medici e infermieri erano arrivate le condanne del processo penale. Dopo l’appello nel 2017, a marzo del 2022 la terza sezione della Cassazione ha deciso di rigettare i ricorsi degli imputati. Mancava solo un giorno per far scattare la prescrizione. Certamente errare è umano e anche i medici, in quanto esseri umani, possono sbagliare. Solo che certi errori possono costare cari a chi li subisce sulla propria pelle e a Valeria quell’errore costò la vita. Di recente anche una bambina di 1 anno è deceduta a causa di una diagnosi sbagliata: la piccola aveva un tumore ma i medici avevano confuso i sintomi con quelli dell’intolleranza al lattosio.

Impostazioni privacy