Le cartelle esattoriali degli italiani avranno una pace fiscale, con l’opportunità di alleggerire il carico. Dinfatti le possibilità di intervento sono numerose
La strada intrapresa dal governo sembra essere proprio questa. Ci sarà la possibilità di cancellare i piccoli debiti. Attenzione solo coloro con piccoli importi in sospeso. Parliamo di debiti fino a 1.000 euro. Molti contribuenti stanno attendendo con fervore queste novità, poichè i debiti e le cartelle esattoriali sembrano “borderline”. Questa è un’iniziativa che vuole centrare due obiettivi. In primo luogo, sollevare molti contribuenti da debiti relativi all’Agenzia delle Entrate.
Questi debiti gravano sui lavoratori, imprese, famiglie. Si vuole inoltre liberare la marea di insoluti del Fisco italiano. Che resta composto da cartelle esattoriali spesso non più incassabili per situazioni di nullatenenti, deceduti o fallimenti. Inoltre, detto in soldoni, per il fisco aprire una procedura legale costerebbe più vsoldi di quanti ne incasserebbe. Il governo Meloni dovrebbe tendere una mano anche a chi ha debiti superiori. Chi ha debiti superiori a 2.500 euro, ma ha contenziosi in corso col Fisco prima che i debiti diventassero ruolo, potrà usufruire di 5 anni di rate con una piccola penale del 5%.
Una mano tesa anche alle famiglie con basso reddito
Questa iniziativa viene vista come una vera e propria rivoluzione voluta dal governo Meloni. Più di mezzo milione, infatti, sarebbero gli italiani che ne avrebbero accesso. Sono i contribuenti che avevano usufruito di vecchie agevolazioni ma, non erano riusciti comunque ad estinguere il debito per via della crisi economica e dell’inflazione.
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Cancellare il debito quindi servirebbe a molte persone che, alleggerendo il carico, potrebbero pagare le altre cartelle esattoriali.
Un altro pilastro del governo è quello indirizzato alle famiglie italiane. Infatti potrebbero essere introdotti parametri differenti di aiuto per i contribuenti indebitati, in base al reddito o all’ISEE del contribuente. Già in passato successe questo. Ovvero gli sconti, su sanzioni e interessi, furono proporzionati proprio in base ai redditi di ciascun contribuente. E’ interessante notare che almeno nell’idea e nella fattibilità, riconoscendo le necessità di tutte le parti dal Fisco al comune cittadino, questa iniziativa trova il giusto compromesso.