Rimini, i proprietari dell’hotel accettano prenotazioni di 500 persone ma non hanno stanze: fuggono con le caparre dei clienti

Maxi truffa in un hotel di Marebello, frazione di Rimini, sulla riviera romagnola. Centinaia di turisti sono stati ingannati dai proprietari dell’albergo.

Tutto pronto per trascorrere un tranquillo Ferragosto in un albergo vista mare. Peccato che, una volta arrivati a Rimini, i clienti abbiano trovato una brutta sorpresa.

ANSA/MARCO PAGANELLI/archivio

L’albergo era già tutto pieno. Eppure loro avevano ricevuto conferma della prenotazione e avevano già pagato la caparra. Altri, invece, sono riusciti ad avere una stanza ma non il cibo: pur avendo pagato per la pensione completa si sono ritrovati la cucina chiusa. Una situazione questa che va avanti ormai da alcune settimane. Infatti su TripAdvisor ci sono decine e decine di recensioni a partire da luglio di quest’anno dal titolo «truffa» o «fregatura». Tantissimi sono i clienti che spiegano di essersi vista annullata la prenotazione dopo aver già versato la caparra. La struttura ricettiva incriminata è un albergo a due stelle, nella frazione di Marebello, a Rimini. “Siamo venuti ora e non c’è nessuna stanza” – ha raccontato al Resto del Carlino una signora accompagnata da marito e nipote. Non solo: non c’è neppure nessuno a cui rivolgersi per avere una spiegazione e, soprattutto, riavere indietro i soldi già versati. Avevano prenotato fino a Ferragosto. Dei proprietari dell’albergo non c’è traccia. I dipendenti hanno ammesso che questa storia va avanti da settimane. Sarebbero 500 le prenotazioni effettuate nonostante la disponibilità di 40 posti.  Un turista albanese ha raccontato: “Sono arrivato qua e la camera non era disponibile. Ieri sera ho pagato 1.400 euro e così mi è stata data una camera, ma non c’è il mangiare”.

Eppure sul profilo dell’hotel  -presentato su un portale online – c’è  chiaramente specificato: “Il nostro ristorante vi accoglierà per cena fino a mezzanotte”.  Scritta corredata da una fotografia ritrae un’abbondante colazione. Uno dei tanti clienti truffati ha affermato di avere versato la caparra su un conto in Irlanda e come lui anche altri hanno dichiarato la stessa cosa. Per questioni burocratiche –  ha spiegato dall’Associazione Albergatori Rimini – l’hotel non è ancora stato chiuso, perché senza la Pec, e con i titolari residenti a Torino, il provvedimento non sarebbe ancora stato notificato. Dall’associazione hanno anche fatto anche sapere che si tratterebbe di persone note, non nuove a episodi di questo tipo con altre strutture. Tra hotel truffaldini e scontrini da incubo, il nostro Paese, quest’anno, ci sta davvero rimettendo la reputazione.

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