Vaiolo delle scimmie, in Italia avremo migliaia di casi, dice Matteo Bassetti

“Nei prossimi giorni avremo migliaia di casi. Chi non ha fatto la vaccinazione contro il vaiolo non è coperto» Afferma il professore Matteo Bassetti.

“Finora sono stati accertati una ventina di casi, ne vedremo molti di più: arriveremo a qualche migliaio”. Sono le parole del professor Matteo Bassetti, direttore della clinica di malattie infettive del policlinico San Martino di Genova. “Il vaccino del vaiolo funziona, chi non l’ha fatto non è coperto” .

«Più che il Covid oggi dobbiamo cercare di mettere in sicurezza il vaiolo delle scimmie. È molto più leggero di quello degli uomini per quanto riguarda i sintomi e si trasmette anche attraverso il respiro ma solo se si sta molto vicini». Così a Rai Radio1, ospite di «Un Giorno da Pecora», il direttore della Clinica per le Malattie Infettive dell’Ospedale S. Martino di Genova Matteo Bassetti, sottolinea nella sua intervista. «Dobbiamo essere tutti uniti tra Paesi europei, scambiandoci informazioni e monitorando eventuali focolai. Nei prossimi giorni arriveremo a qualche migliaio di casi – ha detto a Rai Radio1 Bassetti — chi non ha fatto la vaccinazione contro il vaiolo non è coperto». 

C’è un nuovo allarme a livello sanitario, è in circolo con una rapida diffusione una nuova malattia, molto presente già in Europa: il vaiolo delle scimmie. La regione Lazio si sta muovendo per individuare con il massimo rispetto della privacy eventuali contatti stretti, mentre l’Oms parla di «situazione in rapida evoluzione», perché i casi sarebbero più di una ventina, concentrati soprattutto in Gran Bretagna, Spagna e Portogallo. Il virus si trasmette per via sessuale. «I sintomi sono vari ma in genere lievi, come febbre, dolori muscolari, cefalea, rigonfiamento dei linfonodi, stanchezza. Una caratteristica sono anche le manifestazioni cutanee, come vescicole o piccole pustole, anche sugli organi sessuali», spiega Anna Palamara, direttrice del dipartimento malattie infettive dell’Iss. L’allerta è scattata su tutto il territorio nazionale nei centri per le infezioni sessualmente trasmissibili. Bassetti, avvisa sui rischi che si possono correre. “Questo vaccino non si fa più dal 1971 e quindi una parte importante della popolazione potrebbe essere scoperta. Ora è un problema europeo, e globale, dobbiamo fare bene il tracciamento e far si che si fermi il focolaio”.

Impostazioni privacy