Turismo: non si trova personale e quello che c’è se ne va per prendere il Reddito di Cittadinanza, dicono gli albergatori

Il turismo stenta a decollare. Ma questa volta a latitare non sono i turisti: chi viene meno è il personale che, anche se assunto regolarmente, preferisce altro.

La situazione lamentata da alcuni chef come Alessandro Borghese o Filippo La Mantia che non riescono a trovare personale per i loro ristoranti, trova conferma anche negli albergatori. Addirittura chi è assunto si licenzia, dicono.

ANSA/MATTEO CORNER/ARCHIVIO

Il Lockdown sembra essere ormai un lontano ricordo. Almeno per ora. I turisti sono tornati nelle grandi città e gli alberghi sarebbero pronti a ripartire a pieno ritmo per rifarsi dei mesi di chiusure e restrizioni. Ma qualcosa non va, manca ancora qualcosa. Che cosa? Il personale. A dirlo il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca: “Ai tradizionali problemi di reperimento della manodopera si aggiunge oggi un fenomeno di allontanamento del personale dal nostro settore. Si tratta di un fenomeno riscontrato anche negli altri paesi europei e nelle principali economie turistiche. Una situazione che ci preoccupa perché il deflusso di queste persone rischia di dissanguare il settore” – le parole di Bocca durante la 72esima assemblea  a Parma, alla presenza del ministro del Turismo Massimo Garavaglia.

Non solo – come hanno lamentato settimane fa Borghese, La Mantia e persino Flavio Briatore, si fa fatica a trovare cuochi o camerieri. Addirittura – sottolinea Bocca – pure il personale assunto regolarmente, si licenzia per andare a lavorare in settori ritenuti meno incerti e meno a rischio chiusure nell’eventualità di nuove restrizioni imposte dal Governo. E, a questi, si aggiungono coloro che percepiscono il Reddito di Cittadinanza e non vogliono perderlo. Il presidente di Federalberghi ha spiegato: “Il lungo periodo di stasi, legato agli avvenimenti degli ultimi anni,  ha spinto non solo i collaboratori con contratto a termine, ma anche quelli con contratto a tempo indeterminato, tutelati dagli ammortizzatori sociali, a guardarsi intorno alla ricerca di un’altra occupazione. Molti l’hanno trovata nel pubblico impiego, altri in altri settori, altri ancora sono ancora alla ricerca. E’ arrivato il momento di far ricominciare a lavorare chi prende il Reddito di Cittadinanza”.

Numeri alla mano Bocca specifica che il 2020 si è chiuso con una perdita di 228 milioni di pernottamenti. Trend proseguito nel  2021 che ha segnato – 156 milioni di cui 118 milioni relative ai turisti stranieri. Un dato allarmante, considerato che in un anno «normale» – precisa – i turisti internazionali contribuiscono per il 50,5% al totale dei pernottamenti e che la spesa dei turisti stranieri contribuisce al saldo della bilancia commerciale con 44,3 miliardi di euro. Infine – ciliegina sulla torta – lo Stato italiano, con una burocrazia complicatissima, di certo non aiuta gli albergatori a rialzarsi. “Troppo spesso le nostre iniziative rimangono ostaggio di cavilli e carte bollate. Nei mesi di emergenza trascorsi si è visto che quando c’è la volontà di semplificare, di sburocratizzare, di accelerare… è possibile rendere le cose più semplici, più agevoli, più efficaci” – ha concluso Bocca

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