Alzheimer: se dopo i 60 anni cammini così, può essere un segnale

È una malattia che genera demenza, ma dopo l’età dei 60 anni è necessario prestare attenzione anche ad alcuni segnali, soprattutto nel modo in cui si cammina

Camminata
(@critonaszachariadis)

Prestare attenzione alla velocità della camminata dopo i 60 anni è molto importante. Se si cammina in modo lento può essere un segnale d’inizio di Alzheimer che come sappiamo è una patologia caratterizzata soprattutto dalla difficoltà della memoria. Se a questa si associa dopo i 60 anni anche una deambulazione lenta il rischio di ammalarsi in tarda età può essere doppio.

Circa 50 milioni di persone vivono la loro vita affetti dalla demenza e purtroppo la cifra è destinata a triplicare fra 30 anni. Il tasso di mortalità è più elevato per i soggetti affetti da MCR. È stato condotto uno studio su 50.000 soggetti in una fascia di età pari o superiore ai 60 anni con il rischio cognitivo motorio, detto MCR, in 15 studi. Ci vorranno però ulteriori analisi prima che nelle cliniche ospedaliere l’MCR sia pronto all’uso.

Lo studio ha rilevato che i soggetti affetti da MCR erano esposti doppiamente al rischio di Alzheimer. Molto più esposti anche a un deterioramento cognitivo con difficoltà ad assimilare nuove informazioni, apprendere e ricordare rispetto ai soggetti non affetti da rischio cognitivo motorio.

Sia il rischio di cadute che di mortalità erano superiori rispetto a coloro che non erano affetti da MCR. La ricerca però non ha ancora stabilito se è l’MCR a causare questi risultati oppure si tratta solo di un fattore di rischio.

Fondamentale è tenere sotto controllo il rischio cognitivo motorio insieme ai problemi di memoria che si manifestano. Anche il livello d’istruzione e la fascia di età giocano un ruolo importante. A questo si aggiunge anche un passato caratterizzato da problemi cardiaci, depressione, ictus.

 

 

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