Dormire tanto dopo pranzo può essere un sintomo di una malattia importante

Se hai l’abitudine di dormire tanto questo articolo può interessarti. Potrebbe essere il sintomo di una malattia importante, ecco lo studio

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(foto: Pixabay)

Con il passare del tempo, possiamo andare in contro all’insorgere di numerose patologie o acciacchi fisici. Anche il nostro organismo, infatti, ha bisogno di essere tutelato in base al passare degli anni e alle esperienze vissute.

Con il cambiamento del nostro corpo e delle nostre abitudini, infatti, emergono nuovi nemici per le difese del nostro corpo. Se, infatti, hai l’abitudine di dormire tanto questo articolo può interessarti. Potrebbe essere il sinonimo di una malattia importante. Ecco lo studio.

Dormire tanto dopo pranzo può essere il sintomo di una malattia importante

Dopo i 50 anni, possono emergere alcuni disturbi del sonno. Potrebbe infatti essere sempre più difficile addormentarsi e non soffrire quindi di insonnia. C’è chi, infatti, potrebbe sentirsi molto stanco e sonnolente, quasi costante, dovuta a continui disturbi del sonno.

Dormire poco la notte, infatti, porta ad una continua stanchezza e sonnolenza. Questo può portare, quindi, alla ricerca di fare sonnellini durante l’arco del giorno. Ecco, quindi, perché dormire tanto dopo pranzo potrebbe essere il sintomo di una malattia importante.

Dormire molto spesso dopo pranzo potrebbe quindi essere sintomo di problematiche per il nostro organismo. Secondo uno studio, condotto dall’Università di Hubei di Shiyan (in Cina), potrebbe esserci una correlazione tra un’eccessiva tendenza al dormire, e il rischio di ictus dopo i 60 anni.

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(foto: Pixabay)

Gli studiosi hanno indagato l’esistenza di un filo rosso tra una continua sonnolenza, i pisolini durante il giorno (in special modo nel pomeriggio subito dopo pranzo) e l’insorgenza di ictus. La ricerca ha coinvolto un grande campione composto da più di 31.000 pazienti, con un’età media di 61,7 anni.

Secondo i dati ottenuti dai ricercatori, coloro che dormono troppo durante il giorno avrebbero un elevato rischio di andare in contro ad un evento ischemico. Inoltre, un sonno notturno di circa nove ore sarebbe un incentivo per il rischio di ictus, rispetto ad un sonno notturno di otto ore.

Ma non è finita: chi è solito fare sonnellini pomeridiani, dormendo in media 90 minuti, potrebbe avere un maggiore possibilità di avere un ictus, rispetto a chi dorme al massimo di mezz’ora durante il giorno. In definitiva, la ricerca ha evidenziato come i rischi di ictus aumentano fino a 56%. Una continua sonnolenza, dunque, potrebbe essere un sintomo da non sottovalutare e il consiglio è quello di rivolgersi ad un medico.

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