Popolazione vaccinata quasi al 90% ma i contagi salgono. Si avvicina il coprifuoco a Natale

Nonostante l’estensione dell’obbligo vaccinale ad un crescente numero di categorie, i contagi di Covid continuano a salire e il Governo non esclude altre restrizioni.

Getty Images/Marco Di Lauro/Archivio

Il Ministero della Salute informa che nelle ultime ventiquattro ore i casi totali di Covid – attualmente positivi, morti e guariti – sono saliti di 16.213 unità. Da ieri 137 morti e 8640 guariti. I casi attualmente positivi salgono a 369.703, +7428 rispetto a ieri. I ricoveri salgono di 375 unità mentre in terapia intensiva +21 assistiti da ieri.

Natale, nuove restrizioni sotto l’albero

I contagi salgono e anche i ricoveri seguono il trend di crescita. Le terapie intensive, per il momento, tengono ma è meglio correre ai ripari prima che sia troppo tardi. Il Governo sta imponendo l’obbligo vaccinale ad un numero crescente di categorie di lavoratori ma, evidentemente, non basta: anche chi è vaccinato può contrarre il virus e trasmetterlo ad altri. Contando poi che, essendo vaccinati, milioni di lavoratori non si sottopongono più al tampone ogni due o tre giorni, molti potrebbero essere infetti senza saperlo contribuendo a diffondere l’infezione. Pertanto, in vista delle feste natalizie, l’Esecutivo di Mario Draghi non può ancora escludere che verranno imposte nuove restrizioni. A dirlo è stato il Ministro della Salute Roberto Speranza ospite a Che Tempo Che Fa su Rai 3: “Valuteremo la congruità delle misure anti-Covid in campo facendo una riflessione con i nostri scienziati. Nessuna decisione è stata assunta, ci sarà un ‘flash survey’ domani e solo giovedì sulla base dei dati faremo la nostra valutazione. Verificheremo i dati epidemiologici e anche la portata della variante Omicron. Le misure che sceglieremo saranno sempre ponderate rispetto alla situazione”.  – le parole del ministro. Tra le opzioni sul tavolo del Governo ritorna l’ipotesi del coprifuoco. Questa volta, tuttavia, non sarebbe per tutti. Sulla scia della vicina Austria, Draghi e il suo team stanno pensano d’imporre il coprifuoco dal 24 al 26 dicembre e la notte di capodanno solo a chi non è vaccinato. Chi rifiuta il vaccino non potrà allontanarsi dalla propria abitazione dalle ore 19 alle ore 24 del 24 e dalle ore 12 alle ore 16 del 25 dicembre mentre la sera del 31 potrà assentarsi da casa solo per andare a trovare una persona cara. Per il momento, tuttavia, è solo un’ipotesi.

Speranza ha ammesso che, ad oggi, l’Italia è il Paese dell’Unione Europea che ha l’obbligo vaccinale più esteso. Dopo i lavoratori del comparto sanitario, l’obbligo è stato applicato anche a personale scolastico e Forze dell’Ordine. Eppure i contagi crescono di giorno in giorno: “Oggi l’Italia è il Paese dell’Ue che ha l’obbligo vaccinale più esteso per varie categorie. I numeri sono in crescita, anche se ancora di gran lunga migliori di altri Paesi europei. Ma è del tutto evidente che c’è una crescita significativa piuttosto costante nelle ultime settimane e che se continua così può rischiare di mettere in difficoltà strutture sanitarie”. E il vaccino ora non riguarda più soltanto la popolazione sopra i 12 anni. A partire dal 16 dicembre – con open day il giorno prima allo Spallanzani di Roma – sono iniziate le somministrazioni anche sui bambini più piccoli, quelli della fascia 5-11 anni. In due giorni sono stati vaccinati oltre 52mila bimbi tra cui i figli dello stesso Roberto Speranza. Il Ministro sottolinea che per i suoi figli, come per gli altri piccoli pazienti, è stato un momento di festa.

Nel frattempo i sindaci iniziano ad avanzare la richiesta di fare entrare in aula per le lezioni in presenza – dalle elementari, alle medie fino alle superiori  – solo gli studenti muniti di Green Pass. Tutti gli altri potrebbero continuare a seguire le lezioni da casa, a distanza. Ma Speranza su questo aspetto procede in modo cauto in quanto, ammette, ne va del diritto all’istruzione. Senza contare che un bambino delle elementari non potrebbe seguire da solo, da casa, le lezioni a distanza, dovrebbe necessariamente esserci almeno un genitore con lui. Ma nella maggior parte delle famiglie entrambi i genitori lavorano per poter arrivare a fine mese.

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