“Stiamo ad un passo dall’imporre le terze dosi per fermare un virus che non esiste più”

Affermazioni molto forti e sorprendenti quelle del dottor Giorlandino in merito alle terze dosi del vaccino anti Covid.

Getty Immages/Steve Pfost

Il Ministero della Salute informa che nelle ultime ventiquattro ore i casi totali di Covid sono aumentati di 3804 unità. Da ieri 51 morti e 5714 guariti. I casi attualmente positivi continuano a scendere: 94.308, -1671 rispetto a ieri. I ricoverati scendono di 119 unità e arrivano a 3198. Diminuiscono anche gli assistiti in terapia intensiva: 440, -10 da ieri.

“Vaccinare non serve più”

L’Italia è già partita con le terze dosi del vaccino anti Covid: i soggetti fragili e gli anziani con più di 80 anni saranno i primi a ricevere la terza somministrazione. A seguire il personale medico e sanitario e poi, forse, non si esclude che tutta la popolazione dovrà ricevere la terza iniezione. Ma c’è chi solleva dubbi:”La terza dose non ci rende più immuni. La terza dose ci aumenta la quantità di anticorpi contro un virus che non c’è più. Stanno iniziando con le terze dosi perché non sapevano cosa fare, non perché credano che possa cambiare qualcosa. Vaccinare non serve più tanto“. A dirlo non un no vax. Queste sono affermazioni pronunciate dal professor Claudio Giorlandino, direttore sanitario Allomedica, in collegamento con L’Aria che Tira su La7.

Il professore fa un distinguo tra i vaccini a mRNA – Pfizer e Moderna – che usiamo prevalentemente in Italia e in Europa e quelli tradizionali usati in altri Paesi. A suo dire questi ultimi sarebbero più efficaci: “I nostri vaccini, quelli che usiamo in Occidente, sono tarati per combattere la proteina Spike che è una proteina piccolissima che muta continuamente. Mentre i vaccini tradizionali, come i vaccini cinesi, proteggono contro tutte le proteine e non solo contro la proteina Spike. E’ giusto vaccinarsi ma continua a circolare un virus che noi con il vaccino battiamo poco” – le parole del medico. Ma Giorlandino, del resto, non è l’unico a mettere in discussione l’utilità della terza dose vaccinale. Anche il professor Matteo Bassetti, direttore delle Malattie Infettive del Policlinico San Martino di Genova, pur essendo a favore del vaccino obbligatorio e nemico giurato dei no vax, qualche tempo fa ha spiegato che la terza dose potrebbe non servire anche se per ragioni diverse rispetto a quelle illustrate dal dottor Giorlandino. Bassetti ha specificato che se una persona non ha sviluppato gli anticorpi con le prime due dosi, potrebbe non svilupparli neppure con la terza. La soluzione – secondo l’infettivologo – sarebbe effettuare i test sierologici al fine di rilevare la presenza – o l’assenza – di anticorpi. Il problema è che i sierologici, su circa 60 milioni di persone, costano troppo. E allora via con la terza dose.

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