Il crocifisso può stare in classe, dicono i giudici: “Non possiamo non dirci Cristiani”

Il crocifisso appeso alle pareti delle aule scolastiche non è discriminatorio. A stabilirlo i giudici della Cassazione.

Getty Immages/Massimo Di Vita

C’è chi pensa – e dice apertamente – che “Dio, famiglia, patria” rappresenti una “vita di merda” come la senatrice del PD Monica Cirinnà e chi invece, come il filosofo laico Benedetto Croce sosteneva che “Non possiamo non dirci Cristiani”. E non per una questione di fede ma per le nostre radici storiche. I giudici della Cassazione sembrano dare ragione a quest’ultimo e, infatti, hanno sentenziato che l’affissione del crocifisso nell’aula scolastica non rappresenta un atto discriminatorio. Nello specifico la Corte Suprema è stata chiamata ad esprimersi sul caso di un docente di Terni che non voleva fare lezione con il crocifisso appeso in classe. Ma i giudici hanno specificato che il docente contrario non ha potere di veto sulla decisione: sta alla scuola trovare una soluzione che tenga conto anche del suo punto di vista. Non è stata quindi accolta la richiesta di risarcimento danni formulata dal docente, in quanto non si è ritenuto che sia stata condizionata o compressa la sua libertà di espressione e di insegnamento.

L’affissione del crocifisso, al quale si legano, in un Paese come l’Italia, l’esperienza vissuta di una comunità e la tradizione culturale di un popolo, non costituisce un atto di discriminazione del docente dissenziente per causa di religione” – ha spiegato la Cassazione. La Corte ha ricordato che la disposizione contenuta nel regolamento degli anni venti del secolo scorso, che tuttora disciplina la materia, mancando una legge del Parlamento, è suscettibile di essere interpretata in senso conforme alla Costituzione. Il crocifisso, dunque, può benissimo stare appeso nelle aule scolastiche quando la comunità scolastica ritenga che sia opportuno. In pratica la decisione spetta alla scuola, non al singolo insegnante. I giudici hanno anche specificato che, qualora lo si voglia, il crocifisso può essere accompagnato dai simboli di altre confessioni presenti nella classe e in ogni caso ricercando un ragionevole accomodamento tra eventuali posizioni difformi. Nel caso specifico dell’istituto scolastico di Terni, tuttavia, è stato rilevato che la circolare del dirigente scolastico non è conforme al modello e al metodo di una comunità scolastica dialogante che ricerca una soluzione condivisa nel rispetto delle diverse sensibilità. Ciò ha comportato la decadenza della sanzione disciplinare inflitta al professore che si era opposto al crocifisso.

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