Chiara Ugolini: graffi sul collo dell’aggressore, la 27enne ha lottato

Nuove scoperte sul caso dell’omicidio di Chiara Ugolini. Graffi e lividi sono stati trovati sul corpo dell’assassino che ancora non si decide a confessare il movente. Uno straccio imbevuto di candeggina era accanto alla vittima.

Chiara Ugolini
(Dal profilo Instagram di Daniel Bongiovanni, fidanzato di Chiara)

È stato trovato uno straccio imbevuto di candeggina vicino al corpo di Chiara Ugolini, la 27enne trovata morta dal suo fidanzato nel loro appartamento a Calmasino, a Verona. La ragazza è stata uccisa dal vicino di casa, Emanuele Impellizzeri per ragioni ancora sconosciute. L’uomo, 38 anni e già precedenti penali, è fuggito appena compiuto il fatto, ed è poi stato fermato dalla polizia stradale. Ha subito confessato l’omicidio ma il movente e le dinamiche non sono ancora del tutto chiare.

Secondo la – incompleta – confessione di Impellizzeri, la ragazza è morta per una violenta colluttazione che l’ha portata a sbattere la testa una volta caduta a terra. Ma lo straccio imbevuto di candeggina ritrovato vicino al corpo di Chiara fa pensare a tutt’altro: dalle prime ricostruzioni evince che probabilmente, la 27enne aveva in bocca lo straccio e che, forse, l’aggressore le aveva fatto ingurgitare la candeggina a forza. Questo le avrebbe causato un’emorragia interna che l’ha uccisa, aggravata anche da un colpo violento, come un pugno, all’addome. Lo straccio è stato prelevato e verrà presto analizzato, mentre oggi verrà eseguita l’autopsia sul corpo della giovane, per poter dare una spiegazione una volta per tutte su come sia morta Chiara.

Durante l’interrogatorio a Emanuele Impellizzeri, i Carabinieri hanno notato dei segni sul suo collo: sono graffi e lividi, provocati probabilmente da Chiara, durante l’aggressione. La 27enne ha quindi lottato contro il suo assassino. È stato una volta che gli agenti hanno fatto notare i segni a Impellizzeri, che l’uomo ha deciso di dire le poche cose che ha confessato per ora: “l’ho vista sul terrazzo e ho perso la testa: non so cosa mi sia scattato, perché sono andato lì. Non ho resistito.” Il 38enne ha infatti visto Chiara sul balcone e si sarebbe arrampicato dal piano terra fino a raggiungerla, ecco il motivo per cui non c’erano segni di effrazione nell’abitazione. La ragazza dunque non ha aperto la porta, come pur si era creduto in un primo momento, al suo assassino. Tuttavia i Carabinieri non credono affatto ad un “atto improvviso” e sperano di riuscire a scoprire la verità già oggi, durante l’interrogatorio di garanzia.

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