Libero De Rienzo, i messaggi al pusher prima di morire

Libero avrebbe contattato personalmente il pusher tramite un suo amico, ora i tabulati telefonici portano all’arresto

Libero De Rienzo
Libero De Rienzo Getty images/Vittorio Zunino Celotto

La Procura di Roma ha emesso un decreto di fermo per il pusher che nel pomeriggo del 14 Luglio avrebbe veduto all’attore partenopeo Libero De Rienzo la dose di eroina che gli è stata fatale. L’uomo, Mustafa Lamin Minte 32 anni originario del Gambia, era entrato in contatto con Libero tramite un amico dell’attore come dimostrano i messaggi su Whatsapp “prima mi ha risposto, mi ha detto non prima delle 3-4” aveva scritto all’amico che li aveva  fatti incontrare.

L’amico avrebbe riferito ai Carabinieri ha riferito di aver più volte assunto eroina insieme alla De Rienzo. Nel corso della conversazione l’amico dice che, qualora fosse riuscito nell’intento “ci avrebbe pensato lui con riferimento al pagamento, riferisce il pm, specificando che si sarebbe preso solo una parte della droga, lasciando il resto all’amico. “O ci penso io… Ma tra l’altro io mi rubo una cosetta e il resto te la lascio…”.

Dalle indagini la conferma: i cellulari di De Rienzo e del pusher detto Ali agganciati a due celle telefoniche a soli 600 metri di distanza tra loro, entrambe situate nei pressi della circonvallazione Aurelia a Roma. I due uomini quindi dopo uno scambio di messaggi si sarebbero presumibilmente incontrati vicino l’abitazione dell’attore in via Madonna Del Riposo a Roma come risulta dai tabulati: il telefono di Minte infatti si è agganciato intorno alle 16:15 per la prima volta e intorno alle 16:41 la seconda volta ad una cella situata in via Aurelia, poco distante dalla casa dell’attore.

Quest’ultimo invece secondo i rilievi della VI sezione del Roni di Roma e come testimonia un rilegatore della zona, sarebbe rimasto per tutto il pomeriggio nei pressi della sua abitazione: i tabulati telefonici lo vedono infatti collegato alla cella telefonica di via San Pio V  dalle 11:25 alle 18:31. Inoltre una veloce telefonata tra i due è stata registrata intorno alle 16:15, probabilmente prima del loro incontro. Scatta quindi l’arresto per il pusher gambiano residente a Torre Gaia trovato per giunta in fragranza di reato. Dalla perquisizione in casa sua la Polizia ha sequestrato altri 7.7 grammi di eroina e dalle ulteriori indagini è emerso che l’uomo aveva ricevuto in passato ben due ordini di espulsione, ai quali si era sottratto. Ora il pm Francesco Minisci si dice preoccuato di una possibile fuga e chiede l’applicazione della misura cautelare in carcere. Mentre le indagini continuano in tutta la zona Sud-Ovest della Capitale in particolare nelle zone di Torre Gaia e Torre Angela, si è tenuto a Partenolopi in provincia di Avellino il funerale dell’attore, ricordato dalla cugina e sepolto insieme alla madre.

 

 

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