La madre di Chiara “Ho atteso tutta la notte un suo messaggio”

La madre di Chiara Gualzetti – la 15 enne di Bologna uccisa da un coetaneo – ha raccontato tutto il suo dolore straziante da quando la figlia non c’è più.

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Mi crede se le dico che sto ancora aspettando che torni a casa? Forse sto impazzendo. Mi ritrovo a pensare che da un momento all’altro tornerà, mi prenderà un po’ in giro come faceva sempre e si metterà a giocare con il cane” – a parlare è Giusi Fortunato, 56 anni, madre di Chiara Gualzetti, la 15enne bolognese uccisa brutalmente da un coetaneo. La donna – in un’intervista al Corriere della Sera – ha raccontato il suo dolore e anche la sua difficoltà a rendersi conto che la sua bambina non c’è  più.  Giusi ha guardato e riguardato quei video, quei filmati: anzi lei ha vissuto quella scena.  Domenica scorsa alle 9,30, Chiara stava uscendo da casa, è tornata indietro a posare una cosa e poi si è allontanata con un amico. Pochi minuti dopo la ragazzina era morta, uccisa a coltellate e calci dal sedicenne in maglietta rossa del video.

La mamma della vittima spiega che nella sua testa la figlia continua, in un certo senso, ad essere viva. Una reazione di difesa, l’unico meccanismo che, forse, in questo momento le dà la forza di tirare avanti: “È una sofferenza insopportabile. Io ho sempre avuto l’incubo di perderla perché sono sempre stata molto ansiosa. Lei era la mia unica figlia, adorata. Sapeva che non doveva mai spegnere il cellulare, che mi arrabbiavo se non rispondeva a un WhatsApp. Quella mattina doveva tornare dopo una mezz’oretta. Tardava e ho provato a chiamarla. Niente. Telefono spento. Le ho mandato un WhatsApp, ho visto che non l’ha ricevuto e in quel preciso istante mi sono svuotata“. La donna racconta che, a differenza di altre volte in cui si era arrabbiata trovando il telefono di Chiara spento, domenica ha subito avvertito una sensazione diversa: non rabbia ma paura. Paura che è salita quando, dopo aver telefonato alla mamma del ragazzo con il quale Chiara era uscita, ha appreso che lui era già a casa da un pezzo. Il ragazzino – l’assassino della 15enne – le disse che Chiara quella mattina avrebbe dovuto incontrarsi con un altro, uno sconosciuto con cui aveva iniziato a chattare da qualche tempo sui social. A quel punto Giusi è andata a cercare la figlia ma, non trovandola nel luogo indicato dal ragazzino, ha deciso di andare a casa di quest’ultimo per farsi dire tutta la verità. Ma né lui né la madre di lui sembrano propensi ad essere d’aiuto, anzi: la madre del ragazzo appare piuttosto scocciata quando i Carabinieri convocano il figlio per farsi spiegare cosa è successo quella domenica mattina.

Fino a ché, il pomeriggio seguente, si arriva al ritrovamento del corpo ormai privo di vita della 15enne: “Ho passato tutta la notte con gli occhi spalancati ad aspettare il rumore del cancelletto. Sognavo quel rumore: che si aprisse e che lei tornasse a casa, finalmente. Ho visto mia sorella schizzare fuori all’improvviso, c’era confusione. Ho sentito: “L’hanno trovata, è morta” e non ricordo più niente, mi dicono che ho dato i numeri”. Ma la donna sa che non è ancora finita la sua sofferenza. Perché ci sono ancora i funerali da affrontare, l’ultimo saluto a Chiara, il momento in cui si deve per forza prendere coscienza che quella dolce bambina non tornerà più a casa. E, infatti, Giusi conclude: “I funerali sono fissati per mercoledì alle 17 e ho paura di realizzare che davvero lei non c’è più“.

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