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Casi

Denise, finalmente qualcuno inizia a parlare. E l’avvocato di famiglia gli chiede di non fermarsi

L’avvocato di Piera Maggio, mamma di Denise Pipitone, afferma di aver ricevuto una lettera da una fonte anonima. Tale documento potrebbe aiutare le indagini.

 

L’ennesimo colpo di scena nella scomparsa di Denise Pipitone arriva nella forma di una lettera il cui mittente resta ignoto, inviata direttamente all’avvocato Giacomo Frazzitta che assiste la madre della bambina, Piera Maggio, nel caso ormai da anni. Ad annunciare l’arrivo di questo dispaccio che potrebbe fornire elementi utili per chiudere finalmente un caso aperto dal 2004 che è costato inimmaginabili sofferenze alla famiglia della bambina è stato lo stesso legale che ha pronunciato queste parole: “Ci rivolgiamo a quella persona che dopo 17 anni ha avuto il coraggio e il senso civico di inviare una lettera anonima al mio studio legale, dando informazioni nuove, ti invitiamo a fare un altro passo, nella massima riservatezza, fatti sentire”. La lettera dunque conterrebbe informazioni importanti sul caso di Denise Pipitone – naturalmente tenute riservate da Frazzitta che non vuole rischiare di compromettere le indagini – che però non sono ancora sufficienti. Un altro passo, questo è tutto ciò che il legale chiede al misterioso mittente della missiva per arrivare fino in fondo ad uno dei misteri più intricati della storia recente del nostro paese.

Sono in molti – comprese le amiche di Piera Maggio – a credere che nella comunità di Mazara del Vallo qualcuno sapesse qualcosa in merito alla sparizione di Denise. Un pesante velo di omertà è rimasto sulla vicenda per diciassette anni, fino ad oggi quando qualcuno ha deciso di farsi avanti: Noi lo ringraziamo per il suo senso civico e chiediamo un ulteriore sforzo, è importante che si faccia sentire in qualche modo”, commenta Frazzitta. E proprio in merito al silenzio che ha avvolto il caso di Denise Pipitone per anni, il 112 è tornato ad indagare anche sulle minacce ricevute durante le indagini preliminari nel 2004. Alcuni militari avrebbero infatti trovato minacciosi biglietti sulle proprie auto civili mentre indagavano sulla sparizione della bambina, messaggi che recitavano frasi come: “Fatevi gli affari vostri”“Non vi siete ancora stancati di girare per Mazara del Vallo?”. Piera Maggio stessa ha confermato l’arrivo di una lettera che contiene importanti informazioni: “La serietà nell’appello dell’avvocato Giacomo Frazzitta, in questo momento non deve indurre nessuno a conclusioni sbagliate. Grazie”, scrive la donna. Forse, c’è ancora una speranza di ritrovare Denise.

 

Pubblicato da
Manfredi Falcetta

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