Cuneo, tentata rapina in gioielleria: il titolare, già derubato, uccide due uomini

Due malviventi sono morti durante un tentativo di rapina ai danni di una gioielleria in provincia di Cuneo: il titolare era già stato vittima di un furto nel 2015. 

gioielleria cuneo
Franco Origlia/Getty Images/Archivio

Due morti  Giuseppe Mazzarino, 58 anni, di Torino e Andrea Spinelli, 45di Bra e un ferito: è questo il bilancio finale di una sparatoria avvenuta mercoledì sera nei pressi di una gioielleria nella frazione Gallo del Comune di Grinzane Cavour, in provincia di Cuneo. Le autorità e le Forze dell’Ordine sono al lavoro per ricostruire esattamente la dinamica dei fatti, ma il quadro generale pare essere già abbastanza chiaro: ad aprire il fuoco è stato il gioielliere – proprietario del negozio situato in via Garibaldi – per sventare un tentativo di rapina.

Mario Roggero – questo il nome dell’uomo – si sarebbe visto raggiungere da tre soggetti armati che avrebbero tentato di fare irruzione all’interno del negozio. A quel punto il titolare della gioielleria si sarebbe opposto: Roggero si trovava in compagnia della moglie e della figlia ed è proprio contro le due donne che i tre criminali avrebbero puntato le loro armi per intimidire l’uomo e convincerlo a concedere loro l’ingresso.

Una situazione di crescente tensione degenerata in pochi attimi, con Roggero che impugnata la propria arma avrebbe ripetutamente sparato verso i rapinatori: secondo le ricostruzioni dei passanti che si sono trovati ad assistere alla scena, i colpi esplosi sarebbero stati – complessivamente – almeno 5: dopo lo scontro a fuoco, due dei tre malviventi sono rimasti a terra e per loro non c’è stato niente da fare. Giunti sul posto, i soccorritori del 118 non hanno potuto far altro che constatarne il decesso. Un tentativo di rapina finito nel sangue, come già avvenuto in passato. Il terzo uomo, Alessandro Modica, 34enne di Alba, ferito, è riuscito ad allontanarsi dalla scena del crimine, salvo poi essere arrestato dalle Forze dell’Ordine nella nottata di oggi: colpito ad una gamba, il rapinatore si è infatti presentato all’Ospedale Santissima Annunziata di Savigliano, dove è tuttora piantonato dai Carabinieri.

Mario Roggero ora è indagato. Si tratta di un atto dovuto, fanno sapere dalla Procura di Asti, per poter consentire alcuni accertamenti irripetibili come le consulenze autoptica e balistica. “C’è stata una colluttazioneha detto Roggero – Mi sono trovato faccia a faccia con uomini armati e ho dovuto scegliere fra la mia vita e la loro“.  La moglie del gioielliere è stata colpita da un pugno, la figlia immobilizzata con fascette da elettricista.
Roggero era nel retrobottega ed è stato attirato dalle urla della moglie Marinella, colpita al volto e della figlia Laura, immobilizzata con fascette da elettricista. A quel punto è entrato nel negozio, la cassaforte era aperta. Roggero avrebbe sparato quando uno dei rapinatori, dopo essersi fatto consegnare i gioielli, ha tentato di portare via l’incasso. “Con la mano destra ho aperto la cassa e con la sinistra ho aperto il cassetto dove sapevo che c’era la mia arma. E simultaneamente ci siamo trovati l’uno contro l’altro. Ho dovuto scegliere tra la mai vita e la loro“.

Roggero non poteva sapere che la pistola con la quale Giuseppe Mazzarino Andrea Spinelli, 45di Bra, hanno fatto irruzione era un giocattolo. Ha fatto fuoco con il suo revolver e li ha uccisi.

Stavamo preparando i lavori del Consiglio comunale, quando abbiamo sentito gli spari“, ha racconta il sindaco Gianfranco Garau davanti al Municipio, che si trova proprio nei pressi della gioielleria. “E’ stata presa di mira una famiglia onesta e per bene, ora sotto choc. Che pochi anni fa era già stata presa di mira, aggredendo violentemente il titolare, moglie e figlia. Una scena che purtroppo si è ripetuta, ma questa volta i banditi erano armati“.

Il riferimento del Primo Cittadino è ad un episodio avvenuto nel maggio del 2015, quando un uomo e una donna si presentarono nella stessa gioielleria fingendosi acquirenti e – approfittando di un attimo di distrazione da parte del proprietario – impugnarono alcune armi tenute nascoste e immobilizzarono sia Roggero che la figlia. I due furono legati con delle fascette di plastica e rinchiusi all’interno di uno stanzino nel retro del negozio, dove rimasero bloccati per tutta la durata della rapina, fruttata ai malviventi un ricco bottino da circa 300 mila euro.

Dopo il furto, le due vittime furono trasportate al Pronto Soccorso dell’ospedale di Alba, dove furono sottoposti alle cure del personale medico: a Roggero furono assegnati 30 giorni di prognosi per le lesioni riportate – tra le quali la frattura del setto nasale. Per la figlia i giorni di prognosi furono 5. Le indagini, nelle settimane successive, portarono all’arresto dei due rapinatori – una coppia di quarantacinquenni sinti – trovati in possesso di oltre 10 kg di articoli di gioielleria.

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