Molte parole e poche speranze: l’estate del 2021 sarà peggiore di quella che l’ha preceduta

Le parole del ministro Speranza “Voglio essere ottimista per l’estate” dividono gli esperti sugli scenari che si aprono sull’estate 2021, intanto si parla di una quarta ondata.

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Getty Images / Marco Di Lauro

Si è aperto il dibattito su quale sarà lo scenario più credibile che avremo davanti nei prossimi mesi per arrivare preparati alla prossima estate. Le opinioni degli esperti si sono divise dopo le parole del ministro Roberto Speranza che si è detto ottimista, se pur cauto, parlando di un percorso graduale di miglioramento verso l’estate 2021 grazie alla campagna vaccinale che ha ripreso a pieno ritmo. Affermazioni importanti anche per la ricaduta positiva, in termini economici, che il contenimento dell’epidemia avrebbe per il comparto turistico, messo in ginocchio dal susseguirsi di restrizioni patito negli ultimi 12 mesi. Sul tema si sono subito espressi a giornali e tv infettivologi ed esperti, che in questi mesi hanno studiato e monitorato l’andamento della pandemia.

Dalla parte di Speranza

Massimo Galli ha parlato dei dati dei contagi emersi nelle ultime settimane che secondo lui  danno buone speranze «Possiamo fermare, e mi auguro che si stia fermando, un’ulteriore diffusione» ha detto ad ‘Agorà’ su Rai3, ribadendo la fondamentale importanza dei vaccini. Secondo l’infettivologo dell’ospedale Sacco e dell’università Statale di Milano, sono necessarie le restrizioni e chiusure già previste fino a Pasqua ed una personale cautela per  avere dati rassicuranti e consolidati entro l’estate. Si è espressa con la stessa speranza Maria Rita Gismondo direttrice del Laboratorio di Microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze all’ospedale Sacco di Milano, parlando con Adnkronos Salute. La dottoressa concorda con il ministro Speranza sulla visione di un estate serena, se non addirittura normale, perchènella bella stagione si verifica un naturale abbassamento dei virus respiratori.  Dalla parte di Speranza anche Fabrizio Pregliasco, virologo dell’università degli Studi di Milano, che parla di “risultati importanti” se la copertura vaccinale arriverà entro l’estate ad almeno ad un 20-30% della popolazione e poter pensare ad una “convivenza più serena” con il virus.

Intensificare i vaccini, altrimenti niente estate

Sul fronte opposto si è espresso invece Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova ed uno dei membri dell’Unità di crisi Covid-19 della regione Liguria «Dobbiamo ragionare non tanto per l’estate, nella quale credo sia utopico pensare di tornare alla normalità, ma mettere in sicurezza gli italiani e prepararci per l’inizio dell’autunno» ha dichiarato. Secondo Bassetti, il ministro Speranza è stato troppo ottimista. Numeri più plausibili riguardano invece la vaccinazione del 70-75% degli italiani entro novembre, unico obbiettivo al quale al momento possiamo ambire, per evitare una quarta ondata senza essere tutti immunizzati, dice Bassetti.

A dare man forte a Bassetti c’è Antonio Chirianni, che parla della Sardegna come esempio chiaro del fatto che non si può abbassare la guardia, ma anzi tenerla ancora bella alta «Se non si fanno, da subito, 500mila vaccinazioni al giorno sarà davvero difficile pensare di passare un’estate serena. Anzi» ha dichiarato l’ex presidente della Società italiana di malattie infettive e tropicali e primario emerito di Malattie infettive dell’Azienda ospedaliera del Cotugno di Napoli.

 

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