Covid, 251 morti in 24 ore: “Misure più rigide in tutta Italia”, ma Salvini dice no

Le varianti del Covid preoccupano sempre di più gli esperti. Dal governatore dell’Emilia Romagna, il Dem Stefano Bonaccini, arriva la proposta: tutta Italia in zona arancione per qualche settimana.

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Il Ministero della Salute informa che i casi totali – attualmente positivi, morti e guariti – sono saliti di 14.931 unità e portano il totale a 2.795.796. Nelle ultime ventiquattro ore 251 morti che fanno salire le vittime a 95.486 e 12.488 guariti che raggiungono quota 2.315.687.

Dopo giorni di decrescita, i casi attualmente positivi salgono di nuovo e arrivano a 384. 623, + 2175 rispetto a ieriI ricoverati sono 17.725, – 106 mentre in terapia intensiva 2063 assistiti, + 4 da ieri.

Covid: tutta Italia arancione

Giuseppe Conte, ha salutato l’Italia, con un ultimo Dpcm che ha prorogato fino al 25 febbraio il divieto di spostamento tra regioni che, altrimenti, sarebbe venuto meno il 15 del corrente mese. Ma a partire dal 25 spetterà all’esecutivo guidato da Mario Draghi decidere le nuove misure per contenere i contagi di Covid. Le varianti preoccupano gli esperti. Il direttore delle Malattie Infettive dell’ospedale Sacco di Milano, il professor Massimo Galli, ha già parlato di una vera e propria invasione di pazienti con la variante inglese nel suo reparto. Anche se poi è stato smentito dal suo stesso ospedale. Ma anche il virologo dell’Università Statale, Fabrizio Pregliasco, ha messo in guardia: le varianti del virus potrebbero portarci dritti verso la terza ondata.

Che fare allora? Un lockdown duro come lo scorso marzo? Sul tavolo del Ministro della Salute Roberto Speranza sono arrivate diverse proposte da parte delle Regioni. La più quotata sembra essere quella proveniente dal governatore dell’Emilia Romagna, il Dem Stefano Bonaccini: trasformare tutta Italia in una grande zona arancione, abbandonare le zone gialle per almeno qualche settimana. Infatti, stando ai  report degli scienziati  soltanto a partire dal  tipo di restrizioni adottate nelle zone arancioni è possibile abbassare i contagi; mentre le limitazioni della fascia gialla servono soltanto al contenimento dei contagi ma non hanno effetto di mitigarli. Secondo Bonaccini – la cui regione si colorerà di arancione già da questa domenica – serve andare oltre questa continua alternanza di fasce a colori che genera solo un saliscendi di contagi.

A sorpresa si è allineato alla proposta di Bonaccini anche Attilio Fontana, governatore della Lombardia che pure è stata riconfermata in zona gialla. Il governatore leghista ha precisato: “Abbiamo bisogno di rivedere questo sistema, meglio prevedere restrizioni omogenee su tutto il territorio nazionale“. Perplesso, invece, da questa idea di un’unica fascia arancione, il presidente della Liguria Giovanni Toti: “Ristoranti e bar chiusi, tutta Italia in arancione non mi sembra sostenibile. Facciamo invece delle divisioni su base provinciale”.  Si è opposto alla proposta di Bonaccini anche il leader del carroccio, Matteo Salvini il quale ha invitato a non creare allarmismo preventivo ma, piuttosto, ad accelerare sulle vaccinazioni. Questa sera le Regioni comunicheranno le prime indicazioni decise dalla riunione di oggi pomeriggio con il Governo. Nei prossimi giorni sarà, invece, il Governo a dettare le linee che dovremo adottare a partire dal 25 febbraio. Si capirà se l’esecutivo Draghi segnerà una continuità con la linea di Giuseppe Conte o se tenterà un’altra strada.

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