Roma, studentessa chiede di poter andare in bagno e tenta il suicidio

Una ragazza è stata salvata in extremis da un tentativo di suicidio in una scuola romana. Solo l’intervento di una bidella ha evitato che l’episodio finisse in tragedia. 

Scuola suicidio 6 febbraio 2021 Leggilo.org2
Getty Images/Ina Fassbender

E’ uscita dalla sua aula di scuola durante il compito in classe con il pretesto di andare al bagno e invece, ha aperto la finestra per tentare il suicidio. Una studentessa di un liceo romano è stata salvata per il rotto della cuffia da quello che poteva diventare un terrificante episodio di cronaca nera. E’ successo durante uno dei tanti compiti in classe che si svolgono  in un liceo romano come tanti: la ragazza, durante una prova in itinere, si è alzata ed ha chiesto al professore di poter andare al bagno perchè non si sentiva bene. Non potendo minimamente immaginare cosa passasse per la mente alla giovane, il docente ha acconsentito. E qui, la scuola ha rischiato di diventare teatro di un suicidio: la ragazza infatti ha raggiunto il bagno ed ha aperto una delle finestre della stanza con l’intenzione di saltare giù. A scongiurare il tremendo gesto è stato l’arrivo di una bidella che fortunatamente stava passando di fronte al bagno delle ragazze proprio in quel momento: la donna si è precipitata nel bagno dopo aver capito cosa stava per succedere ed ha afferrato la ragazza, urlando, riuscendo a trascinarla via dal cornicione della finestra. Le sue urla hanno attirato compagni e professori che hanno immediatamente chiamato il 118.

Adesso la ragazza – sulla cui identità vige il massimo riserbo – si trova nel reparto neuropsichiatria dove i medici stanno portando avanti accertamenti per capire se si tratta di un gesto impulsivo o se qualcuno può aver spinto la giovane a tanto, magari con comportamenti riconducibili al bullismo. Non si tratta purtroppo dell’unico caso simile avvenuto tra i banchi di una scuola: in questi giorni infatti, in aula si affronta il suicidio di un 17enne avvenuto sempre a Roma. In quel caso però, il ragazzo era stato – secondo gli inquirenti – spinto verso il folle gesto dalle offese ricevute da un docente: Vali meno di un bambino, il tuo compito era da scuola elementare”, una delle tanti frasi che i compagni di classe hanno sentito pronunciare dal professore verso il ragazzo che si è tolto la vita. Stando agli psichiatri, la situazione di instabilità ed incertezza causata dal Coronavirus può in molti casi accrescere i pensieri negativi di bambini e ragazzi che già soffrono situazioni difficili, spingendoli verso gesti simili: se sia questo il caso della ragazza che ha tentato il suicidio a Roma però saranno i medici a stabilirlo.

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