“Questo governo è stato aggrappato al Covid, altrimenti sarebbero andati a casa un anno fa”

Sulla crisi del Governo Conte, si esprime anche l’ex sindaco di Venezia Massimo Cacciari secondo cui il terzo mandato del premier sarebbe la soluzione meno pericolosa per l’Italia.

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Getty Images/Vittorio Zunino Celotto

Sulla crisi del Governo Conte si sono espressi un po’ tutti i personaggi di spicco della scena italiana, compreso l’imprenditore Carlo De Benedetti: l’ultimo a parlare è stato Massimo Cacciari, filosofo ed ex sindaco di Venezia che ha voluto parlare della situazione delicata che si è creata in seno al Governo italiano nelle ultime settimane: “Renzi non mi pare riesca a far fuori Conte, Conte non riesce a far fuori Renzi, quindi è probabile che si finisca come si è partiti, senza peraltro decidere nulla“, analizza Cacciari, dopo aver depennato via via tutti gli altri leader politici che potrebbero emergere nella crisi. Ad esempio, il filosofo crede che Nicola Zingaretti non sia riuscito a dire la sua in modo soddisfacente e che sia di fatto rimasto al margine della crisi: “Speravo che Zingaretti mettesse mano a questa situazione, ma è stato travolto dalla crisi dell’estate del 2019 e poi dal Covid. Forse l’intenzione buona l’aveva, ma non è riuscito a realizzare assolutamente nulla”, prosegue Cacciari aggiungendo che ne Conte ne Renzi riusciranno a spiccarla sulla faccenda del Mes, uno dei temi caldi che li ha messi l’uno contro l’altro.

Il Governo Conte, per Cacciari, si è finora retto grazie alla crisi del Covid ma la situazione sta per cambiare: “Quando finirà il blocco dei licenziamenti e l’Inps dichiarerà che non può sostenere ancora un aggravio di cig del genere, è evidente che a quel punto le tensioni sociali esploderanno”. Non sarà però Renzi a dare il colpo di grazia al secondo mandato del premier – che pure era stato criticato dallo stesso filosofo in merito alla gestione dell’emergenza – ma forse il Presidente della Repubblica in persona: “Se non riusciranno a fare il governo, Mattarella farà come Napolitano nel 2011, prenderà Draghi e lo costringerà a fare il Presidente del Consiglio. Draghi può venire soltanto se siamo sull’orlo del baratro”, spiega Cacciari considerando l’eventualità che dalla crisi si esca con un “pareggio” tra Conte ed Italia Viva. Il filosofo non è molto entusiasta di fronte a questa possibilità e sostiene che tra Draghi e Conte, il secondo sarebbe “il male minore” per il paese. Per concludere, sull’origine della crisi, Cacciari parla di un’incredibile problema di comunicazione tra i partiti che compongono il Governo: “Che discutano dei programmi e delle differenze dopo un anno e mezzo che stanno insieme ha dell’incredibile”, sono le sue parole. E aggiunge “Questo è un governo che è stato aggrappato al covid, altrimenti sarebbero andati a casa un anno fa”

L’ipotesi del ritorno alle elezioni è vista in modo ancora più catastrofico dall’ex primo cittadino della Serenissima: “Andare alle elezioni e votare un Governo che risulti raffazzonato come questo in un momento simile sarebbe una iattura”, conclude amareggiato Cacciari. Nonostante in passato si sia esposto in prima persona per criticare la gestione dell’emergenza Covid, l’ex politico è fermamente convinto che in questo preciso momento storico nessuno potrebbe guidare l’esecutivo al posto di Conte e che non ci siano alternative valide.

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