Se il vaccino crea problemi lo Stato dovrà pagare i danni, dice il Presidente della Corte Costituzionale

Nel malaugurato caso in cui il vaccino presentasse effetti collaterali, spiega il Presidente della Corte Costituzionale Giancarlo Coraggio, lo Stato pagherà i danni.

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Getty Images/Chandran Kannah

Lo scetticismo nei confronti della scienza è ingiustificato secondo innumerevoli medici e politici che vedono nel vaccino contro il Coronavirus la migliore chance per uscire da un periodo nero: ma nel caso in cui dovesse fare danni, anche soltanto in rari casi, lo Stato stesso sarà responsabile dei risarcimenti. Lo garantisce la Costituzione, secondo il neo eletto Presidente della Corte Costituzionale Giancarlo Coraggio. A detta della Consulta infatti, è sancito dalla costituzione l’obbligo da parte dello Stato di garantire la sicurezza dei farmaci obbligatori o comunque consigliati: “Se dovesse invece accadere che, per qualsiasi ragione, si verifichino danni a chi accetta di fare il vaccino c’è la responsabilità dello Stato. Responsabilità che si traduce nel dovere di risarcire il danno subito”, specifica Coraggio. Questa precisazione arriva proprio nel momento in cui – anche di fronte a pressioni di compagnie aeree ed esercizi commerciali che necessitano di tornare ad operare quanto prima per uscire da una mostruosa crisi economica – la possibilità di rendere il vaccino obbligatorio viene vagliata attentamente dal Governo Conte.

Questa norma non vale soltanto in questo caso: è in vigore per qualsiasi vaccino obbligatorio come i nove contenuti nell’esavalente e nel tetravalente – che comprendono tetano e difterite – adottati per debellare pericolose malattie. Coraggio ha affermato queste parole pur essendo uno dei sostenitori più convinti della compagnia di vaccinazione, spiegando anche che il Governo è legittimato nel rendere obbligatorio il vaccino contro il Coronavirus: “La possibilità di trattamenti sanitari obbligatori è prevista dalla Costituzione, ma richiede una legge. E la legge può essere sottoposta al sindacato della Corte costituzionale. Perciò qui ho il dovere di fermarmi”, aveva spiegato alcuni giorni fa il Presidente della Consulta, aggiungendo di essere a favore della distribuzione del medicinale  e di volersi vaccinare il prima possibile: Mi chiedo come sia possibile sottrarsi a quest’obbligo morale. Sarebbe opportuna una campagna per rassicurare e persuadere quanti hanno timori e perplessità”, conclude il magistrato. Per finire, la Costituzione potrebbe sancire anche le linee guida con cui la vaccinazione deve procedere: “La solidarietà sociale tra i cittadini è il principio cardine del nostro sistema Costituzionale. Solidarietà – ha proseguito – nei confronti di coloro che sono in prima linea, quindi medici, operatori sanitari, docenti, dei più deboli e dei più fragili”. Si tratta di un principio che è stato rispettato dal momento in cui la campagna è iniziata: medici ed anziani sono tra le prime persone ad aver ricevuto le dosi che lentamente, iniziano ad arrivare in quantità maggiore nel paese.

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