Governo in bilico, il Ministro Azzolina ora chiede ristori anche per le scuole

Il Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina insiste sulla necessità di riaprire le scuole superiori e annuncia: “Chiederò ristori formativi per la scuola”. 

Scuola, Azzolina insiste: "E' tutto pronto".
Lucia Azzolina/Facebook Lucia Azzolina

Ristori per la scuola: è la richiesta che il Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina si appresta ad inoltrare al Governo. Dopo il caos sul ritorno in classe per gli studenti delle scuole superiori – ieri in sciopero in tutta Italia – Azzolina torna ad insistere su un concetto già espresso con forza nei giorni scorsi: la scuola, secondo il Ministro, è penalizzata rispetto ad altre attività, ritenute economicamente più importanti. “E’ più facile chiudere la scuola perché la scuola non ha bisogno di ristori. Sarò io oggi a chiedere i ristori formativi“, ha dichiarato la responsabile dell’Istruzione, spiegando che “ci sono anche bambini della scuola primaria che sono andati a scuola meno ma so bene che vengono da 3 mesi di dad dell’anno precedente. Chiederò ristori formativi per fare apprendimenti potenziati anche nel pomeriggio, per fare educazione all’affettività e incrementare l’aiuto psicologico“. Questo perché, precisa Azzolina, non è pensabile recuperare in estate il tempo perso negli ultimi mesi: si deve recuperare subito.

Per questo, ospite della trasmissione tv UnoMattina, Azzolina annuncia che i ristori formativi che si appresta a chiedere serviranno “per fare corsi di recupero, non solo per la scuola superiore, ma anche per la scuola primaria. Il 7 gennaio sono tornati a scuola in 5 milioni, ma vengono da mesi di dad e bisogna recuperare adesso“. Soldi che serviranno anche per potenziare interventi di supporto psicologico per gli studenti che, prosegue il Ministro, pagano a caro prezzo la chiusura prolungata degli Istituti.

Sulla scuola abbiamo messo 7 miliardi“, dice ancora Azzolina che ora, con i 27 miliardi del Recovery Plan che all’Istruzione dovrebbero essere destinati, punta ad un “piano a 360 gradi per risollevare l’istruzione che è stata negli anni maltrattata, ‘messa in uno sgabuzzino’ e che va finalmente risollevata“.

Nelle ultime settimane le polemiche sulla riapertura delle scuole superiori ha coinvolto anche la gestione del trasporto pubblico. Azzolina, però, è convinta che il problema non possa essere legato agli istituti che, essendo chiusi da novembre, “non possono essere la causa dell’aumento dei contagi“. Inoltre, prosegue il Ministro, “Io non posso pensare di vedere i ragazzi al pomeriggio al centro commerciale, i ragazzi non sono a casa tutto il giorno, escono, hanno bisogno di socialità; abbiamo fatto con loro black out socialità e la cercano fuori dalla scuola. Così non si controlla la curva sanitaria“, insiste, sposando la protesta degli studenti, che accusano le Istituzioni di aver “acceso i pc ma spento gli animi“.

Sul ritorno in classe, però, saranno alla fine le Regioni a decidere: “Io come governo ho messo in essere tutto quello che era necessario per far ripartire la scuola, abbiamo lavorato su mezzi pubblici, igienizzanti, mascherine“, si giustifica Azzolina, convinta che ora la responsabilità spetti ai Governatori perché per quel che riguarda l’Esecutivo “è tutto pronto“. Imminente anche l’avvio delle vaccinazioni per il personale docente, con gli insegnanti che sono stati “considerati categoria prioritaria” e arriveranno “dopo i sanitari e gli anziani“, rivendica.

Poi, interpellata sulla probabile crisi di Governo – che potrebbe aprirsi già dopo il Consiglio dei Ministri di questa sera, Azzolina non si sbilancia: “Qualche cosa succederà, evito di fare previsioni sulla crisi di governo, ma questa indebolisce, oltre alla classe politica, anche il Paese“. Secondo il Ministro, le priorità dovrebbero essere altre: dalle vaccinazioni alla riapertura delle scuole, passando per la necessità di sostenere economicamente tante attività, la crisi arriva nel peggiore dei momenti possibili. “Mi auguro prevalga senso di responsabilità. Questa dovrebbe essere il punto principe a cui guardare quando si fa politica“, conclude la responsabile dell’Istruzione.

 

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