I progetti della commissione Colao voluti e cestinati dal premier. Abbiamo perso tempo, dice il manager

Vittorio Colao, manager inizialmente contattato dal Premier Giuseppe Conte per un piano sul Recovery Fund, racconta come è andata con la sua commissione.

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Getty Images/Geoffry Van Der Hasselt

Una vera e propria odissea quella del Recovery Fund, soprattutto per il manager Vittorio Colao che torna a farsi sentire dopo che il suo progetto legato ai fondi europei è stato accantonato dal Presidente Giuseppe Conte. Colao – ex Amministratore delegato di Vodafone – era stato inizialmente contattato da alcuni ministri per mettere su una task force che portava il suo nome proprio in merito alla gestione del denaro di Bruxelles. Tuttavia, secondo le sue parole, non è mai stato messo su un vero e proprio dialogo politico per dare seguito al progetto ma solo chiacchiere informali con i membri del Governo. “Di sicuro, al di là di telefonate con i vari ministri, chiacchiere informali, non c’è stato un follow-up ufficiale tra la nostra commissione e il Governo”, racconta in un’intervista al quotidiano Il Foglio il manager, dicendosi deluso per non aver potuto dare il suo contributo al progetto: Potevamo accelerare i tempi, essendo partiti quest’estate, certo. Ma è presto per dare giudizi visto che il lavoro, quello del Recovery, ancora non è stato concluso”, sono le sue parole, comunque piene di speranza per l’operato del Governo.

Il dialogo tra Colao e Conte si è bruscamente interrotto dopo che il manager aveva già presentato al Governo alcuni accorgimenti per il suo piano, focalizzato soprattutto sulla progressiva abolizione del contante, un punto su cui il premier sembra particolarmente interessato. Ma al di là di qualche “chiacchierata”, non c’è mai stato nulla di ufficiale e – anche in mezzo alle proteste per l’adozione delle task force – Colao ha visto il suo progetto perdere progressivamente importanza fino ad essere accantonato del tutto. Ma cosa è successo con la task force di Colao? Lo stesso premier in un primo momento sembrava soddisfatto dell’operato del manager e della sua squadra, arrivando ad affermare: “Abbiamo già una base di lavoro tecnico, della commissione Colao, che consegnerà in questi giorni i suoi lavori”, in occasione di un discorso a Palazzo Chigi. Un’ipotesi valutata da alcuni cronisti è che la figura di Vittorio Colao sia diventata troppo centrale ed ingombrante per il Governo Conte: soltanto un membro dell’equipe originaria – il direttore del dipartimento statistiche della banca d’Italia Riccardo Cristadoro – fa parte del nuovo, discusso progetto del premier. Colao dal canto suo sembra aver preso l’accaduto con filosofia: Vedremo i risultati finali e trarremo le conseguenze, accompagnandole, se sarà il caso, dai giudizi”, ha dichiarato dicendosi poco incline a rimuginare troppo sula mancata occasione di collaborare con il Governo. Nel frattempo, la questione del Recovery Fund è tutt’altro che chiusa: il Governo afferma di lavorare senza sosta per portare i miliardi di Bruxelles a casa il prima possibile, nonostante nella Maggioranza non tutti siano allineati con la visione del premier e di alcuni ministri, come il responsabile dell’economia e delle finanze Roberto Gualtieri.

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