Bar e ristoranti ancora chiusi e dal 31 gennaio torna la zona rossa

Secondo giorno consecutivo di zona arancione per l’Italia – il penultimo prima del ritorno alle restrizioni più severe della zona rossa. Vediamo insieme cosa è possibile fare oggi e cosa invece non è concesso. 

29 dicembre, le regole della zona arancione
Shopping nel centro di Roma/Vincenzo Pinto, Getty Images

Anche oggi, martedì 29 dicembre, l’Italia si trova in zona arancione. Le regole della fascia di rischio intermedia saranno in vigore anche nella giornata di domani, prima dei quattro giorni consecutivi di stretta in occasione del capodanno – con il Paese che rientrerà dal 31 dicembre al 3 gennaio compresi in zona rossa. L’alternanza tra le due diverse colorazioni proseguirà fino al 6 gennaio – il 4 l’unico altro giorno arancione fino alla Befana – quando, questo almeno l’auspicio – gran parte del Paese farà ritorno alle regole meno severe della zona gialla.

Oggi ancora chiusi bar e ristoranti – concessi solo l’asporto fino alle 22 e le consegne a domicilio senza limiti di orario – ma confermata per il secondo giorno consecutivo l’apertura dei negozi, che potranno rimanere attivi fino alle 21. La circolazione delle persone è libera all’interno del proprio Comune senza bisogno di autocertificazione e sempre tra le 5 e le 22, orario di entrata in vigore del coprifuoco. Sarà inoltre possibile uscire dal territorio del proprio Comune, oltre che per ragioni di salute, necessità, lavoro o urgenza, anche per recarsi in visita presso un’abitazione privata. In questo caso, però, a spostarsi dovranno essere al massimo due persone – alle quali si possono eventualmente aggiungere minori di 14 anni, disabili o anziani non autosufficienti e conviventi. Tale spostamento è concesso esclusivamente all’interno dei confini regionali. Per quanto riguarda i piccoli Comuni – quelli con una popolazione inferiore ai 5000 abitanti – il limite di spostamento non riguarda i confini comunali ma c’è libertà di movimento in un raggio di 30 chilometri dalla propria abitazione.

Permessa la possibilità di svolgere attività motoria – una semplice passeggiata – o sportiva. Le condizioni per queste due attività, però, impongono che esse vengano svolte nei dintorni della propria abitazione e non in gruppo.

Per quanto riguarda gli spostamenti fuori Regione, questi devono essere legati a specifiche motivazioni – oltre alle solite ragioni di necessità, lavoro, salute o urgenza. Tra queste figura la possibilità di rientrare nel Comune in cui si ha la residenza, il domicilio o in cui si abita con continuità o periodicità. Circostanza che permette, ad esempio, alle coppie che si trovano a distanza per motivi di lavoro di ricongiungersi in qualsiasi momento. Diverso il caso degli spostamenti verso le seconde case, consentiti solo se le abitazioni rientrano all’interno del territorio regionale.

Fanno invece parte della definizione di “necessità” gli spostamenti per dare assistenza ad un familiare non autosufficiente – sempre consentiti ma esclusivamente al numero di persone necessarie per l’assistenza stessa – e quelli dei genitori separati o affidatari per raggiungere, fuori Regione, i figli minorenni – nel rispetto degli accordi con l’altro genitore o delle decisioni del giudice.

E’ inoltre concesso spostarsi dal territorio comunale per fare la spesa, nel caso in cui un Comune contiguo al proprio permetta l’accesso a punti vendita necessari alle proprie esigenze: in questo caso bisognerà portare con sé l’autocertificazione, necessaria, in generale, in tutti i casi in cui ci si trovi ad uscire dal proprio Comune – anche nei casi relativi ai piccoli centri – e quando ci si debba spostare durante l’orario del coprifuoco.

 

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