Il Ministro Boccia: “Siamo un modello, anche se abbiamo più morti di tutti”

Il Ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia esclude alleanze del Partito Democratico con il Centrodestra: “Non faremo Governi Ogm, se cade Conte si va al voto”. 

 

Non faremo mai un Governo con la destra“. Ha le idee chiare Francesco Boccia, Ministro degli Affari regionali e figura di peso all’interno del Partito Democratico, convinto che – qualora l’Esecutivo non dovesse rimettersi in carreggiata dopo la verifica di Maggioranza attualmente in corso – l’unica soluzione possibile sarebbe il ritorno alle urne. Non c’è spazio, nel ragionamento di Boccia, per alleanze alternative o ammucchiate: se Conte cade, si va al voto. “E vinceremmo noi“, scandisce il Ministro, convinto che le elezioni anticipate non premierebbero il Controdestra.

Intervistato dal quotidiano La Stampa, Boccia fa il punto sulla situazione dell’Esecutivo, attraversato da tensioni e polemiche che ne mettono seriamente in discussione la stessa esistenza: “Un Governo regge se chi ne fa parte vuole stare insieme e sa che cosa vuole fare. Se non ci sono più le condizioni, il presidente della Repubblica decide“, spiega. E affermare che per il PD, in caso di crisi, non ci sarebbero alternative al voto significa secondo Boccia “dichiararsi contrari a ogni forma di pasticcio o di esecutivi geneticamente modificati“, che tengano insieme forze politiche strutturalmente contrapposte. “Renzi dovrebbe sapere che il PD non farà mai governi con la destra. E parlo di Salvini, della Meloni e anche di Berlusconi“, chiarisce il Ministro che si dice certo la Destra “ci porterebbe fuori dall’Europa” ma, aggiunge “Questo paese ha tutti gli anticorpi democratici che servono” per battere Salvini e gli altri.

Boccia si mostra ben più possibilista rispetto all’ipotesi di un rimpasto, per cementare l’alleanza che sostiene l’Esecutivo e magari dare quel cambio di passo che da più parti viene invocato: “Questo lo decidono i partiti. Si vota se si rompe l’alleanza, c’è il rimpasto se il premier e i segretari nazionali decidono di mettere in campo altri giocatori“, dice Boccia.

Per quel che riguarda i temi di attualità, il responsabile degli Affari Regionali dice la sua anche sulla tanto contestata task force pensata dal Premier per la gestione dei fondi europei del Next Generation EU: “Non era centrale prima e non è stata archiviata ora“, ammette Boccia, che sottolinea come sia stata la stessa Unione a chiedere all’Italia di istituire “un team per il monitoraggio del piano“, come confermato dal Premier Giuseppe Conte nell’intervista rilasciata ieri a Porta a Porta.  Eppure, sui progetti e la gestione dei fondi che arriveranno a partire dal 2021, il Governo è in ritardo. Tanto che anche il Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha nei giorni scorsi sollecitato decisioni in tempi brevi: “Gualtieri fa bene a pretendere tempi rapidi“, ammette Boccia, convinto che la partita del Recovery sia  cruciale per il futuro del nostro Paese e si dice convinto che il 2021 sarà un anno caratterizzato da una forte ripresa economica, che dovrà “avvenire con paradigmi nuovi. Il debito per essere sano deve produrre crescita e non finanziare la spesa corrente“. Eppure, l’indebitamento straordinario cui l’Italia ha fatto ricorso quest’anno è stato utilizzato proprio per sostenere la spesa corrente. Una circostanza inevitabile, secondo Boccia, dato il quadro generale di crisi economica derivante dalla pandemia in corso “Quando c’è una pandemia è un po’ difficile non pensare ad assumere medici e pagare ventilatori e terapie intensive. Magari diamo un’occhiata a quanto incassa la Germania in termini di entrate fiscali e quanto invece l’Italia. Gli ospedali si pagano con le tasse dei cittadini“.

Ma il Coronavirus non ha prodotto effetti disastrosi solo sulla nostra economia: l’Italia, infatti, è uno dei Paesi con la percentuale di morti più alta al mondo. Eppure il Ministro si dice ancora convinto che il nostro sistema possa rappresentare un modello di riferimento “del quale dobbiamo essere tutti orgogliosi. A nessun italiano uscendo o entrando in ospedale è mai stata chiesta la carta di credito“, afferma, prima di smentire la notizia circolata nei giorni scorsi secondo la quale l’italia sarebbe prima per percentuale di decessi: “Non è così“, garantisce, sostenendo poi che le cose miglioreranno: “Siamo stati solo un paio di mesi davanti a molti altri. Guardate cosa sta succedendo in questi giorni negli Usa e nel Regno Unito e poi rivediamo i numeri in primavera“. Un pensiero Boccia lo dedica al cashback, il bonus per incentivare le spese che avrebbe prodotto l’effetto indesiderato di assembramenti nei negozi in prossimità delle festività natalizie: “Tutti coloro che sono scesi per strada nello stesso momento, sulla stessa via l’hanno fatto perché spinti dal cashback? Ma stiamo scherzando? Sarebbe come dire che se ti aiuto a comprare un’auto è colpa mia se poi guidi ubriaco. Io avrei adottato un lockdown totale sino all’Epifania, l’ho detto e lo confermo a titolo personale”

 

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