Decreti sicurezza di Salvini paragonati alle Leggi razziali, il giudice dà ragione alla professoressa sospesa

La sanzione disciplinare con cui la professoressa Rosa Maria Dell’Aria era stata sospesa dal lavoro a causa di un video elaborato dai suoi studenti – in cui si paragonavano le leggi razziali alla normativa sull’immigrazione di Matteo Salvini, mostrando  una foto scattata durante la conferenza stampa di presentazione del Decreto sicurezza – è stata ritenuta “illegittima” dal giudice del lavoro. 

Professoressa sospesa, la sanzione fu illegittima
Rosa Maria Dell’Aria/Facebook Nicola Zingaretti

Il giudice del lavoro Fabio Civiletti ha stabilito che la sanzione disciplinare con cui la professoressa Rosa Maria Dell’Aria fu sospesa dal lavoro per quindici giorni – nel maggio del 2019 – fu illegittima. L’insegnante, sanzionata per via di un video elaborato dai propri studenti – che in occasione della Giornata della Memoria avevano proposto un parallelo tra le leggi razziali varate nel 1938 ed i decreti sicurezza voluti nel 2018 dall’allora Ministro dell’Interno Matteo Salvini, e in seguito al quale il Ministero dell’Istruzione aveva inviato degli ispettori a verificare la situazione – si vedrà quindi restituire lo stipendio trattenuto per via della sospensione.

 

Il giudice ha infatti deciso di accogliere il ricorso presentato dai legali della professoressa – gli avvocati Fabrizio La Rosa e Alessandro Luna – che avevano anche avanzato una richiesta di risarcimento – rifiutata dal tribunale – di 10 mila euro. “Il giudice ha riconosciuto tutte le ragioni del nostro ricorso. Non solo la docente ha esercitato la libertà di insegnamento nel fornire il materiale didattico“, afferma soddisfatto l’avvocato Luna, “ma non sussiste nemmeno la ‘culpa in vigilando’ sull’operato dei suoi alunni, perché se avesse controllato il contenuto dei loro lavori avrebbe violato la loro libertà di pensiero tutelata dalla Costituzione“.

E proprio questa era la mancanza imputata dagli ispettori del Ministero alla professoressa, colpevole di non aver debitamente vigilato sul lavoro svolto in classe dai suoi studenti. Come molti ricorderanno, la vicenda aveva immediatamente assunto una forte connotazione politica, visto che diversi rappresentanti di partiti si erano espressi nel merito. Su tutti – oltre al Senatore Pietro Grasso, che aveva deciso di pubblicare un video contenente le slide “incriminate” – il diretto interessato Matteo Salvini: “Mi auguro possa tornare quanto prima al suo lavoro a scuola“, aveva affermato. Significativa, all’epoca, anche la presa di posizione del Presidente della Camera Roberto Fico, che in una lettera inviata all’insegnante la ringraziava “per come è riuscita a fare il suo lavoro“.

E le reazioni politiche non mancano oggi, che la vicenda sembra finalmente arrivare ad una sua conclusione con il pronunciamento del giudice del lavoro. Il segretario del Pd Nicola Zingaretti, infatti, ha deciso di dire la sua attraverso un post apparso sul proprio profilo Facebook, in cui definisce “Una bellissima notizia” la cancellazione della sanzione a carico di Dell’Aria. Oltre centomila persone, ricorda ancora il leader dem, avevano firmato una petizione in suo sostegno lanciata proprio dal Pd. “Questa è la scuola che vogliamo: libera, democratica, critica, dove ognuno può crescere insieme alle proprie idee“, conclude Zingaretti.

 

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