Carte nascoste, date cambiate e silenzi: così è stata nascosta la verità sul Covid in Italia

 A gennaio il Ministro della Salute Roberto Speranza rassicurava il Paese l’Italia sarebbe stata pronta a fronteggiare un’epidemia. Purtroppo non era così.

coronavirus_speranza_oms 01.12.2020 Leggilo.org
Roberto Speranza Facebook

A gennaio nessuno avrebbe potuto immaginare che l’Italia sarebbe diventata l’epicentro del Covid in Europa. Il virus ci sembrava distante, una pandemia appariva come un’ipotesi improbabile. L’idea di mettere in quarantena i bambini cinesi che rientravano dai festeggiamenti del Caodanno, sembrava assurda. Le cose poi si sono evolute in modo completamente diverso, ora lo sappiamo. Ma il Ministro della Salute Roberto Speranza intervenne per rassicurare il Paese qualunque cosa fosse accaduta l’Italia era pronta, aveva un piano antipandemico. E questo piano ha anche un nome: An unprecedented challenge – Italy’s first response to COVID-19. Il documento era stato redatto da un team di ricercatori della divisione europea dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Secondo un’inchiesta di Report – resa pubblica nella puntata andata in onda  lunedì 30 novembre-  lo studio, finanziato con circa 100mila dollari da un grant del Kuwait, descriveva luci e ombre della preparazione e gestione italiana della crisi innescata dal Covid. Questa ricerca sarebbe dovuta servire anche  ad altri Paesi per trarre lezioni utili sia dalle buone prassi sia dagli errori del primo grande Paese occidentale che si è trovato travolto dal virus.

Ma la ricerca è stata pubblicata il 13 maggio e ritirata il 14: appena un giorno dopo.  Non solo: sono state ritirate anche le copie già stampate. Da quanto emerso dalla puntata di Report si capisce che lo studio rischiava di mettere in cattiva luce il Governo italiano – in particolare il Ministro della Salute Speranza – e  il Direttore Aggiunto dell’Oms Ranieri Guerra. La principale mancanza dell’Italia consisteva nel fatto che il piano di prevenzione delle pandemie era vecchissimo, risalente addirittura al  2006 e, da allora, mai più aggiornato. Ma non è tutto. Infatti Ranieri Guerra – a cui sarebbe spettato il compito di aggiornare il piano in quanto tra il 2014 e il 2017 era Dg Prevenzione al Ministero della Sanità –  avrebbe chiesto di nascondere il rapporto per non mettere in imbarazzo il Governo italiano. Solo l’11 maggio – poco prima della pubblicazione del rapporto e a poche ore da una puntata di Report – Guerra  avrebbe denunciato l’arretratezza del piano pandemico. Ma, per nascondere la mancanza di solerzia nell’aggiornare un piano di tale importanza, anziché assumersi le proprie responsabilità avrebbe chiesto a uno degli autori dell’analisi di indicare come data del piano il 2016 invece del 2006.

Ora sulla vicenda sta indagando la procura di Bergamo. Il punto è capire se  l’assenza di un piano aggiornato abbia avuto  un ruolo nella gestione della prima fase dell’emergenza da parte del ministero della Salute. Ma l’Oms rifiuta di rilasciare dichiarazioni facendo appello all’ Immunità diplomatica: dalla sede europea di Copenaghen è infatti arrivata una nota ai magistrati in cui l’Oms rivendica lo speciale status dei propri dipendenti.

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