Matteo, negozio chiuso ma deve pagare 70.000 euro di tasse “senza proroga né sospensione”

Un imprenditore della Brianza racconta la sua esperienza, purtroppo comunea molti: attività chiuse e tasse da pagare.

Matteo Rivolta FB 17 novembre 2020
Matteo Rivolta Facebook

La sua attività è chiusa e non riaprirà di certo a breve a causa del Coronavirus. Eppure, Matteo Rivolta ha dovuto sborsare 70.000 euro di tasse proprio come tante altre persone che possiedono negozi o altre attività ma non hanno introiti da lungo tempo. L’imprenditore ha parlato della sua situazione in un’intervista, chiedendo al Governo di fare qualcosa: “Per me come per tanti altri imprenditori, è arrivato il giorno delle scadenze fiscali. Nel mio caso, la somma dei modelli F24 ha superato i 70.000 euro senza proroga ne sospensione”, spiega Rivolta. Una situazione analoga a quella di tanti commercianti ma che – nel caso dell’imprenditore lombardo – è aggravata dal fatto che la maggior parte della sua clientela viene dall’estero. Matteo, infatti, possiede due showroom  nel settore dell’arredamento di lusso, uno a Milano e uno a New York. L’azienda della sua famiglia è attiva dagli anni ’30 e le attività oggi nelle sue mani operano senza sosta dal 1970, dando lavoro a circa 30 dipendenti: La situazione in Italia è più pesante: ad esempio, il nostro showroom era frequentato per lo più da clienti stranieri che sono totalmente spariti dalla città. Non sappiamo nemmeno se ci sarà il prossimo salone del mobile”, spiega l’imprenditore specificando che negli USA – pur con grandi penalizzazioni nelle vendite – la ripresa è già iniziata.

Per Matteo, nemmeno la prosecuzione della produzione dei mobili ha potuto arginare le perdite che sono semplicemente troppo alte per l’azienda. L’imprenditore valuta perfino il lockdown completo come alternativa alla sua situazione attuale: “Sarebbe meglio fermarsi per il tempo necessario e poi ripartire tutti con le stesse regole, tutelando la salute e l’economia”, conclude. Per porre un rimedio alla situazione di Matteo e di tantissimi altri imprenditori che pagano tasse pur non avendo entrate sufficienti da tempo, il Governo sta lavorando a nuove misure che prevedono lo stanziamento di fondi aggiuntivi ed una nuova, temporanea, frenata sulle imposte fiscali. Per il momento però, le misure interessano principalmente le Zone Rosse.

Quindi, ecco arrivare con il prossimo decreto contenente gli aiuti – previsto per venerdì o sabato – fondi raddoppiati per chi si trova costretto a chiudere la propria attività, tasse di novembre rinviate, aiuti per le famiglie con particolare attenzione a quei genitori che dovranno occuparsi dei figli a casa da scuola e continuare a lavorare: per questa categoria è previsto il bonus babysitter pari a 1.000 euro. Il premier Giuseppe Conte ha previsto l’arrivo di questi nuovi aiuti con la seguente dichiarazione: “Proprio in queste ore stiamo finalizzando il Decreto Ristori Bis, con cui rafforziamo la rete di protezione e di sostegno per tutte le attività economiche che si trovano nelle zone a maggior rischio”. Nonostante non tutti i ristoratori, proprietari di negozi e di attività stiano accusando la crisi allo stesso modo, per molti la situazione è molto difficile e soprattutto, l’uscita dalla crisi sembra ancora lontana con i contagi che continuano a salire e gli ospedali ancora in grave difficoltà.

Impostazioni privacy