Pignoramento dei conti e ripresa delle cartelle per i debitori non ci sarà scampo

Sta per arrivare una novità importante per chi attende la restituzione di un debito. Al varo del consiglio dei Ministri il decreto che adegua la legge italiana al regolamento europeo. E in Italia tornano le cartelle esattoriali.

Semplificare il recupero dei crediti tra stati membri in materia civile e commerciale. Era questo lo scopo del regolamento europeo n° 655 del 2014, che ha istituito una procedura per l’ordinanza europea di sequestro conservativo su conti bancari. Alla normativa europea era poi seguito un regolamento di esecuzione nel 2016, sempre in sede Ue, che determina l’operatività della legge anteriore, istituendo le relative modulistiche. Finora l’Italia era rimasta fuori da questa opportunità per i creditori di recuperare i propri debiti presso altri Stati membri. Ma a breve la situazione dovrebbe cambiare, informa Italia Oggi. Infatti è all’esame del Consiglio dei Ministri uno schema di decreto legislativo che, finalmente, adegua l’ordinamento italiano al regolamento europeo. Il decreto, se approvato, darà a cittadini e imprese maggiori opportunità di vedere saldati i loro crediti, in quanto allargherà a tutto il territorio dell’Unione l’ambito in cui si possono cercare i fondi dei debitori.

Il creditore potrà bloccare i conti bancari del debitore in tutta l’Unione europea, e per farlo, può chiedere al presidente del tribunale di autorizzare le ricerche presso l’anagrafe dei conti correnti. Il Tribunale potrà emanare un provvedimento europeo solo se il creditore documenterà l’esistenza di un rischio concreto. E per evitare che il debitore svuoti o eclissi il conto corrente, l’ordinanza non sarà comunicata prima che venga emessa. A seguito di un’autorizzazione del giudice, il creditore potrà chiedere informazioni sulla natura del conto corrente alle autorità dello Stato dove venne aperto il rapporto bancario. Una volta rintracciato, il conto potrà essere posto sotto sequestro con le modalità del pignoramento dei crediti. Lo strumento – rappresentato dal congelamento dei fondi detenuti nel conto bancario di un debitore in un altro stato membro – si applica ai crediti transfrontalieri in materia civile e commerciale, ma esclude alcune materie, quali crediti amministrativi, doganali o fiscali, diritti patrimoniali derivanti da rapporti fra coniugi, testamenti e successioni. Sono anche escluse determinate categorie di conti bancari protetti.

In questi giorni è tornata per molte persone la paura del pignoramento dei conti correnti. La preoccupazione affligge i contribuenti a corto di liquidità, a causa del fatto che tra pochi giorni scade la moratoria per le cartelle esattoriali. E dal 16 ottobre l’Agenzia delle Entrate tornerà a riscuotere i crediti con i contribuenti italiani. Si prevede l’invio di quasi 9 milioni di cartelle esattoriali, non tutte insieme, ma seguendo un ordine cronologico: prima le cartelle rimaste congelate a marzo, per poi andare avanti con una media di 1,5 milioni di cartelle al mese, per completare i procedimenti entro circa sei mesi, informa Fanpage. Del totale delle cartelle, circa 6,6 milioni sono state sospese a causa del Coronavirus, tra marzo e agosto. Altre 2,3 milioni invece riguardano l’ultimo bimestre, a cui vanno aggiunte altre 1,2 milioni di cartelle scaturite dalle multe stradali. Il prolungamento della moratoria era stato preso in considerazione dall’Esecutivo, che però non ha voluto perdere i 75 milioni di euro che dovrebbero derivare dalla riscossione.

Fonte: Italia Oggi, Fanpage

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