Antonio De Marco ballava dopo i funerali di Daniele ed Eleonora

Emergono nuovi agghiaccianti particolari sull’omicidio di Lecce: il sospettato principale Antonio De Marco era ad una festa poche ore dopo l’omicidio e ballava come nulla fosse accaduto.

Antonio de marco 30 settembre 2020

Un delitto che continua a rivelare particolari nuovi, sempre più incredibili come l’ultima rivelazione su Antonio De Marco, reo confesso dell’omicidio di Lecce: il ragazzo infatti si è recato ad una festa con alcuni colleghi poco dopo i funerali delle vittime, riuscendo a dissimulare completamente il suo coinvolgimento nei fatti e a divertirsi come nulla fosse accaduto. A rivelare questo dettaglio – riferisce Il Corriere della Sera – sono state le testimonianze di alcuni ragazzi che studiavano presso il corso di Scienze infermieristiche con Antonio, impegnati come tirocinanti presso l’ospedale leccese Vito Fazzi. Ma oltre alle loro dichiarazioni, a testimoniare la presenza del ragazzo ad una festa il 26 settembre ci sono anche numerose foto postate sui profili social dei giovani studenti.

Antonio De Marco – che secondo il pubblico ministero incaricato del caso presenta una personalità spietata e priva di empatia – è riuscito a fingersi completamente estraneo al delitto per tutto il tempo trascorso tra l’omicidio di Daniele De Santis ed Eleonora Manta ed il suo arresto, avvenuto lunedì sera proprio mentre usciva dall’ospedale con i suoi colleghi. Il ragazzo è andato avanti con la sua vita, tra lezioni, tirocinio e, appunto, uscite con gli amici, come se quelle decine e decine di pugnalate ai suoi ex coinquilini non le avesse sferrate lui o come se uccidere due persone non fosse stato altro che un episodio marginale della sua vita, una “cavolata” come ha affermato durante l’interrogatorio preliminare con i militari dell’Arma. Addirittura, sempre stando alle testimonianze di chi lo ha visto quella sera del 26 settembre, in occasione di una festa di una collega, Antonio De Marco ballava in pista e si mostrava rilassato e tranquillo con i colleghi – le uniche persone con cui il solitario killer sembrava avere un qualche rapporto di amicizia – anche mentre loro stessi parlavano del brutale omicidio di Lecce, commentandolo e chiedendosi chi mai potesse averlo commesso. Restando silenzioso e mantenendo un basso profilo, il 21enne ha ascoltato quelle conversazioni senza mai intromettersi, forse ormai certo di farla franca.

Per gli investigatori che stanno seguendo uno dei casi più brutali nella recente storia di Lecce, è assurdo pensare che il movente di questo efferato duplice omicidio sia così banale come riportato dall’imputato principale che ha affermato soltanto: “Li ho uccisi perchè la loro troppa felicità mi dava fastidio”. I magistrati – riferisce Sky TG24 – stanno scavando a fondo nel passato di Eleonora e Daniele per capire se i due possano aver compiuto un qualche “torto” verso Antonio che nella sua psiche evidentemente deviata può aver fatto scattare la furia omicida ma finora tutto ciò che emerge è solo una convivenza problematica tra i due ed il loro coinquilino, poi allontanato dall’appartamento. Un omicidio premeditato con almeno due settimane di anticipo, pianificato nei dettagli e condotto con una brutalità che ha lasciato sconvolti anche gli inquirenti che lo hanno analizzato, al punto che inizialmente la pista più battuta era quella di un delitto passionale.

Manfredi Falcetta

 

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