Coronavirus, ecco le regole per la scuola: la stanza d’isolamento per gli alunni sospetti

Presentato il protocollo con le indicazioni per la gestione dei casi e focolai di Covid nelle scuole. Obiettivo un maggior coordinamento tra tutte le parti coinvolte.

 

Mentre aumentano i dubbi sulla riapertura delle scuole prevista per il 14 settembre, un pool di esperti dell’Istituto superiore di Sanità, insieme ai ministeri della Salute e dell’Istruzione, alla fondazione Kessler e alle Regioni Veneto ed Emilia-Romagna si è messo al lavoro per stilare le Indicazioni operative per la gestione di casi e focolai di Covid negli istituti scolastici. Il documento è stato elaborato da una squadra eterogenea composta da esperti provenienti da settori diversi. A riportarlo la Repubblica.

La parte principale del protocollo riguarda la procedura di intervento nel caso un alunno presenti sintomi compatibili con il COVID-19 congestione nasale, problemi di olfatto e di gusto. Per togliere il caso sospetto dal contatto con le altre persone, l’alunno dovrà essere portato in una stanza di isolamento che ogni scuola dovrà allestire. In caso di positività al virus i contatti stretti individuati saranno posti in quarantena per 14 giorni dalla data dell’ultimo contatto con il caso confermato. Nel caso la classe dovesse restare a casa, o la quarantena riguardasse uno o più docenti, scatterebbe la didattica a distanza. Se invece ad avere sintomi è un operatore o un docente, scatta l’obbligo di indossare la mascherina, allontanarsi immediatamente dalla struttura e chiamare il medico. Se risulta positivo, si avvia l’indagine epidemiologica. La quarantena scatta anche nel caso un alunno o un operatore abbia un contatto stretto esterno alla scuola risultato positivo.

Mentre sulla chiusura della scuola o di una parte di questa, si stabilisce che dovrà essere valutata dalla ASL in base al numero di casi confermati e di eventuali cluster e del livello di circolazione del virus nella comunità. Ogni istituto dovrà identificare dei “referenti per il Covid-19: figure chiave che verranno specificamente formate e saranno responsabili di dialogare con gli altri referenti individuati dal dipartimento di prevenzione della Asl, nonché di comunicare con le famiglie qualora vengano identificati casi sospetti o confermati. Le scuole dovranno inoltre creare un registro speciale, con informazioni relative ai supplenti e agli spostamenti degli alunni.

Anche i genitori saranno fondamentali per l’applicazione delle misure adottate in quanto responsabili di comunicare immediatamente alla scuola le assenze per motivi sanitari, così di avviare eventuali indagini epidemiologiche. C’è, tuttavia, chi ritiene che queste misure non siano adeguate. Il virologo Andrea Crisanti – intervistato da Tpi – ha bocciato questa forma di “prevenzione passiva” e ha dichiarato che, di questo passo, le scuole diventeranno molto più pericolose delle discoteche in termini di contagi.

Fonte: Repubblica, Tpi

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