L’inchiesta sui Covid-Hospital in Campania mette nei guai il PD. E la corsa di De Luca si ferma

Nell’inchiesta sui Covid-Hospital indagata anche Roberta Santaniello, fedelissima di Vincenzo De Luca e membro dell’unità di crisi regionale.

Il Governatore Vincenzo De Luca avrebbe potuto tirare dritto verso le prossime elezioni regionali, forte del consenso dei propri cittadini ottenuto durante questi mesi di pandemia. Il campano ha infatti guadagnato punti, complice anche la scia di popolarità apertasi sui social. Adesso, però, le cose sono cambiate a causa dell’inchiesta sui Covid-Hospital allestiti per fare fronte all’emergenza. L’ipotesi di reato che grava su alcuni fedeli del governatore è quella di turbativa d’asta. Nella mattinata dello scorso sabato, informa Il Giornale, il manager dell’Asl Napoli 1 Ciro Verdoliva ha subito una perquisizione. Risultano invece indagati Luca Cascone, consigliere regionale fedele di De Luca, e Corrado Cuccurullo, presidente della SoReSa, centrale regionale per gli appalti. L’ipotesi di reato a carico dei due è quella di turbativa della libertà degli incanti e frode in pubbliche forniture.

Luca Cascone si trova inoltre nel mirino degli inquirenti per aver fatto da tramite, nel periodo dell’emergenza, fra SoReSa e varie società fornitrici di dispositivi di protezione individuale e ventilatori, pur non essendone incaricato. Si dice tuttavia sereno, e afferma di aver agito in modo trasparente e in modo volontario, per dare un aiuto a chi era in campo giorno e notte contro la pandemia. A subire delle perquisizioni anche l’ingegnere Roberta Santaniello, democratica e membro dell’unità di crisi regionale e del gabinetto della giunta per la protezione civile. L’inchiesta, portata avanti dalla procura della Repubblica di Napoli, riguarda i cosiddetti “Covid-hospital” di Ponticelli, Salerno e Caserta realizzati in piena emergenza sanitaria per sopperire alla necessità di posti letto da destinare ai malati di Coronavirus. Grazie alla costruzione di queste strutture, la Regione Campania aveva potuto mettere a disposizione dei pazienti ulteriori 72 posti in terapia intensiva in ciascuna delle tre zone sopracitate.
Per realizzare i prefabbricati con posti letto era stata indetta una gara da oltre 15 milioni di euro, aggiudicata con procedura d’urgenza da SoReSa, che aveva assegnato in brevissimo tempo i lavori alla società Manufactoring engineering & developmentas srl (Med) di Padova, informa Il Corriere.

In pochi giorni sono stati effettuati sequestri e perquisizioni, e sono stati acquisiti tablet, cellulari e computer, al fine di far luce sulla vicenda e di rilevare ipotetiche irregolarità nelle procedure. Ad occuparsi delle indagini sono i Carabinieri del reparto operativo, coordinati dal procuratore aggiunto Giuseppe Lucantonio e dai pubblici ministeri Simone De Roxas e Mariella Di Mauro. A preoccupare le autorità sarebbero delle ipotetiche criticità “in relazione alle procedure di aggiudicazione e di esecuzione” per la struttura modulare di Ponticelli oltre ad “altre gare indette nel periodo dell’emergenza”.

Fonte: Corriere, Il Giornale

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