Suicidi, drogati e ubriachi: l’effetto collaterale delle decisioni sul lockdown

Il lockdown ha conseguenze sul consumo di alcol e droghe tra i giovani. Ad evidenziarlo, un rapporto della Regione Lazio. 

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Che avremmo pagato, prima o poi, le conseguenze del lockdown non è mai stato un mistero. Fin dai primi giorni di marzo, quando i risvolti della pandemia da Covid-19 cominciavano a farsi sentire in tutta la loro nefasta evidenza, si poteva ben immaginare a cosa saremmo andati incontro. Tralasciando l’economia e tutta quella parte di sistema che ha subito il tracollo a causa delle chiusure forzate, le conseguenze sono state forti per tutti e i risvolti ci sono stati anche sulle abitudini, sugli stili di vita, sull’equilibrio psico fisico di ciascuno di noi. Già durante il lockdown, ricorda Il Fatto Quotidiano, le vendite di alcolici erano aumentate del 180%, anche grazie alle consegne a domicilio. A lanciare l’allarme era stato l’Istituto superiore di sanità, preoccupato dal fatto che  l’obbligo di restare a casa potesse causare un aumento del consumo di stupefacenti e di abitudini legate al gioco d’azzardo.

L’Iss sottolineava inoltre come il lockdown avesse determinato un calo dello spaccio degli stupefacenti per strada, dato che faceva pensare che i consumatori si stessero rivolgendo al mercato illecito presente nel web per procurarsi cocaina, l’hashish o l’eroina. Un rapporto della Regione Lazio ha confermato i sospetti dell’Iss, evidenziando come dopo il Covid-19 siano impennate le dipendenze. Durante il lockdown c’è stato infatti un aumento delle richieste telefoniche per ricevere sostegno economico o psicologico. Quanto all’alcol, nel Lazio cresce il numero di nuovi pazienti sotto i 20 anni affetti da patologie connesse all’abuso di alcol: il 2%, contro lo 0,2 del 2018. Sale anche quello sotto i 30 anni: 9,4% contro i 5,8 di quelli già in cura, analizzando il Rapporto 2019 sulle dipendenze nel Lazio. Secondo quanto evidenziato, gli alcolisti si rivolgono ai servizi soprattutto per chiedere l’intervento di familiari o per l’invio del medico di famiglia.

Sul fronte droga si registra un 22,8% di nuovi pazienti consumatori di sostanze stupefacenti nel 2019: più di uno su cinque. La sostanza utilizzata è la cocaina (36,7%), seguita dagli oppiacei (19,5%). 10 nuovi utenti su 100 abbandonano il percorso terapeutico. Resta invariata l’età media di primo utilizzo: poco più di 20 anni. In forte crescita anche il gioco d’azzardo: +154 unità, con 396 persone che per la prima volta sono stati in trattamento nel 2019, il 47% del totale. In 5 anni sono raddoppiati gli uomini e le donne in carico per questa dipendenza, sia come nuovi casi che come casi già noti ai servizi.

Fonte: Il Fatto Quotidiano, DepLazio

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