Sbarchi e migranti contagiati ma mancano strutture adeguate. Il Viminate alla prova del fuoco

Non accennano a fermarsi gli sbarchi dei migranti in gran parte positivi al Coronavirus. In assenza di navi quarantena, il Viminale li sta spostando lungo tutto il Paese.

Mentre il Governo si appresta a prorogare lo Stato di Emergenza, negli ultimi giorni Sicilia e Calabria hanno visto sbarcare non solo nuovi migranti ma anche nuovi casi di Coronavirus purtroppo. L’emergenza sbarchi e l’emergenza Covid, ormai, rischiano di diventare un tutt’uno e gli abitanti delle rispettive Regioni vivono ormai con il timore dell’insorgere di nuovi focolai. Ad Amantea gli abitanti hanno protestato bloccando le strade per l’arrivo di 13 migranti positivi e la governatrice Jole Santelli ha informato il Governo che se non s’interverrà tempestivamente lei bloccherà gli sbarchi. Anche in Sicilia altri 11 nuovi casi che hanno indotto il governatore Nello Musumeci ad emanare una nuova ordinanza che obbliga a svolgere la quarantena a bordo delle navi Ogn o su navi specificamente predisposte. Nelle ultime ore – dopo il ritiro del gruppo Onorato a capo dei traghetti Moby – la Protezione civile ha lanciato un bando per nuove navi quarantena. ma nel frattempo – riferisce Il Giornale – i migranti continuano ad essere spostati lungo tutto lo stivale con il rischio di diffondere ulteriormente il virus. I migranti che sarebbero dovuti essere trasferiti ad Amantea, ad esempio, in seguito alle proteste, sono stati trasferiti all’ospedale militare Celio di Roma. Gli 11  positivi arrivati a Pozzallo lunedì sono già stati portati fuori dall’isola e anche altri 14 Pakistani risultati positivi dopo un secondo giro di tamponi verranno distribuiti anche se il Viminale non ha ancora specificato dove forse per evitare nuove proteste. Al centro di permanenza di Restinco – Brindisi – sono stati portati 80 tunisini sbarcati a Lampedusa di cui, al momento, solo 1 caso positivo: l’unico registrato ieri in tutta la Puglia. E il rischio di nuovi contagi viene aggravato dalle fughe dai centri. Dall’hotspot di Bisconte, a Messina, sono recentemente scappati 24 tunisini. Anche dal centro di Monastir a Basso Campidano – dove due algerini erano risultati positivi – un migrante è fuggito.

Dopo i fatti di Amantea il Viminale è intervenuto per rassicurare la popolazione. Il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese – riporta Il Fatto Quotidiano – ha dichiarato che, finché non si troverà una nuova nave quarantena in sostituzione alla Moby Zazà, i migranti verranno isolati all’interno di sedi militari vigilate: “Non vogliamo gravare sulla comunità”.

Sulla questione è intervenuto anche il virologo Andrea Crisanti che, nella fase dell’emergenza, ha guidato la taskforce del Veneto. Proprio a Jesolo, infatti, è stato scoperto che il 30% dei migranti ospitati nel centro di accoglienza erano positivi. Lo scienziato  ha spiegato che tutti i migranti devono essere testati non appena sbarcano: “Nei centri di accoglienza non si può accedere facilmente. Servono autorizzazioni dal ministero dell’Interno. A fine avevamo fatto domanda di testare queste realtà ma da Roma nessuna risposta e quindi non siamo intervenuti Il virus non guarda in faccia nessuno e quindi dovevano essere testati pure i migranti”.

Fonte: Il Giornale, Il Fatto Quotidiano

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