L’Italia deve riformare le pensioni, addio quota 100 dice il premier olandese Rutte a Conte

L’incontro a L’Aia non ha avuto gli effetti sperati. Il Premier olandese continua a chiedere riforme strutturali mentre gli altri Paesi frugali l’abbassamento dei fondi del Recovery, L’Italia rischia di rimanere schiacciata nel mezzo. 

Rutte-Conte, l'incontro è un flop: Paesi frugali continuano a chiedere riforme strutturali in cambio del Recovery - Leggilo.org

Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, in visita ufficiale nei Paesi Bassi, ha incontrato il Premier olandese Mark Rutte a L’Aia, per cercare di sbloccare la trattativa sul Next Generation Eu in vista del’Eurogruppo di settimana prossima. Nella giornata di ieri, il Presidente del Consiglio Europeo Charles Michel a cui tocca l’oneroso compito di non scontentare nessuno in quella che appare come la trattativa più complicata della storia dell’Ue, ha presentato una bozza, verosimilmente appoggiata dalla Cancelliera tedesca Angela Merkel che dal 1°luglio è Presidente di turno Ue. Michel ha mantenuto la struttura portante del piano della Commissione da 750miliardi di euro – mantenendo anche i rapporti di divisione tra prestiti e sussidi – ma ha messo sul piatto proposte interessanti per i Paesi “frugali” – Olanda, Austria, Finlandia, Danimarca – che ormai da mesi si oppongono al Recovery Fund.

Come spiega Repubblica, il Presidente Michel prevede il taglio di 20miliardi per il Bilancio Ue 2021-2027 – quello a cui sono collegate le garanzie dei prestiti – mentre saranno mantenuti gli attuali “rebates”, ovvero la quota di budget di ogni singolo Stato all’Ue: 1,5miliardi per l’Olanda, 237milioni per l’Austria, 197 per la Danimarca. Cifre irrisorie a dispetto del ruolo politico – ritagliato dall’inizio della crisi pandemica – ed ai progetti realizzati con i fondi comunitari in questi Paesi. In più – perchè, va detto, Rutte sta giocando la sua partita fino alla fine – c’è un fondo per la Brexit da 5miliardi che in parte andranno al porto di Rotterdam, il più attivo dell’Europa, che fungerà da polo per i nuovi scambi commerciali con il Regno Unito. Negli accordi potrebbe rientrare un ulteriore regalo ai “frugali”: il Recovery Fund per poter partire dovrà ricevere il via libera – a maggioranza qualificata – dal Parlamento di ciascuno Stato, che dovrà dunque votare – ed eventualmente accettare – i piani imposti dalla Commissione Ue sulla riorganizzazione dei conti pubblici e sui programmi di riforme.

Per il Primo Ministro finlandese, Sanna Marin, la trattativa è appena ai nastri di partenza: “Serve ancora molto lavoro”. Eppure le tempistiche e le urgenze di intervento appaino evidenti. La sensazione è che si voglia portare l’Italia e la Spagna sulla soglia di autunno, in modo da poter ammorbidire le pretese dei Paesi mediterranei che saranno costretti ad un accordo al ribasso. I Paesi scandinavi continuano a chiedere un taglio netto ai 750miliardi di fondo mentre per gli olandesi il problema sono le riforme. Posizione che Rutte aveva già ribadito nelle ultime settimane, quando ripeteva che l’Italia: “Deve imparare a farcela da sola”. E la sola garanzia disponibile – secondo il Governo olandese – sono le riforme strutturali. Per Rutte il piano di Michel è: “Un buon punto di partenza”, ma il progetto dovrà essere essenzialmente affiancato ad un piano di rientro del debito. Durante la cena di rito, i due Capi di Governo hanno usato toni più duri. Il Premier Conte ha spiegato a Rutte che tale piano esiste, o almeno è stato iniziato, con il Decreto Semplificazione – da promulgare in data da destinarsi – e il Piano Nazionale per le Riforme.

Mossa che non ha scaldato più di tanto Rutte, anzi. Il Premier olandese ha ribadito a Conte che il piano d’investimenti andrà anche bene, ma se non accompagnato dalle riforme non costituisce un elemento su cui poter stabilire un accordo. Cosa chiedono dunque gli olandesi? Riforma del sistema pensionistico, in particolare “Quota 100” e riforma del lavoro. E ancora lotta all’evasione, liberalizzazioni e interventi sul fronte della giustizia e dell’istruzione. Come dirà poi il Premier italiano: “Queste le chiede la Troika, non il Recovery”. Per poi aggiungere: “Non dobbiamo fare il tiro alla fune altrimenti cadiamo tutti per terra”. Conte sa benissimo che proposte del genere sono irricevibili e che minerebbero la sua poltrona a Palazzo Chigi. Come aggiunge Rainews, Rutte ha riservato anche una sorpresa – amara – all’arrivo del dolce. Il Premier olandese vuole che diventino vincolanti le Raccomandazioni ai singoli Governi degli Stati membri emesse da Bruxelles nel 2019, dal momento che quelle del 2020 sono molto più morbide a causa della crisi sanitaria. “In passato abbiamo sentito tante promesse sulle riforme, ora il punto è come renderle obbligatorie, ha sentenziato Rutte. L’incontro è andato più male del previsto, tanto che Conte non ha indotto in ottimismi di rito, limitandosi, da navigato avvocato, ad un sibillino: “Clima ottimo ma convergenza non piena”.

 

Fonte: RaiNews, Repubblica

 

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