Caos scuola: Azzolina commissariata da Arcuri e il rebus delle linee guida per il rientro in classe

Il Ministro è stato affiancato dal commissario Arcuri, mentre aumenta il pressing di PD e IV per la sostituzione. Intanto Arcuri detta le prime linee guida per il rientro a scuola. 

Azzolina sfiduciata da Conte, e Arcuri si prepara alle nuove linee guida per la scuola - Leggilo.org

Durante la fase più acuta della pandemia, ci è parso normale, quantomeno necessario, la presenza e la nomina di diversi consulenti – che diventeranno centinaia di lì a poco – per la gestione dell’emergenza. Il Premier Giuseppe Conte ha si è circondato di esperti, nei più diversi campi. Tanto da far sorgere il dubbio che l’attività dei Ministri andasse sempre verificata, sorretta, in qualche modo valutata. L’ultima, in ordine di tempo, ad essere – in un modo quanto meno discutibile nelle forme – e si passi il termine “commissariata” è stata il Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina. L’esponente grillina è forse l’anello più debole e più isolato di un Governo che fatica a reggersi in piedi. Eppure, avevamo già avuto grandi campanelli d’allarme. Dopo le dimissioni dell’ex Ministro Lorenzo Fioravanti – in seguito passato dai 5 Stelle al Gruppo Misto – causato dalla mancanza di fondi, il Dicastero, al netto dei patti stabiliti l’estate scorsa, doveva necessariamente andare al M5S. Ma nomi eccellenti da piazzare ad uno dei più importanti – e bistrattati – Ministeri non c’erano. Ed ecco che Conte opera il primo atto di deroga, scindendo e nominando all’Università il Dem Gaetano Manfredi.

Azzolina, in tutti questi mesi, ha confermato che la sfiducia in lei era quantomeno sintomo giustificato. E’ riuscita nel notevole intento di unire, contro di lei, genitori, professori, presidi e sindacati. Mentre in Europa le scuole riaprivano, qui si discuteva del plexiglass nelle aule. Mentre in Europa si tornava tra i banchi qui si parlava del 6 politico. L’ultima, in ordine, di tempo, come spiega Il Corriere della Sera, è arrivata il 29 giugno scorso. Scriveva il Ministro: “Abbiamo creato un software. Credetemi, non esisteva. Non avevamo un software che ci dicesse esattamente quanti metri quadrati abbiamo per ogni singola classe”. Non sappiamo come abbiano lavorato in questi anni architetti, geometri e costruttori. Ma sappiamo che, alla base di tutto, manca ancora un’idea certa di come si ritornerà in classe. E mentre il Presidente dell’Associazione dei Presidi, Antonello Giannelli, ride amaro: “I metri più che misurarli bisogna anche trovarli, visto che a rischio ci sono circa quarantamila classi”, sottolineando come non si sia trovata una soluzione alle classi-pollaio, le linee guida appaiono confuse e mal organizzate.

Resta il dubbio sui termoscanner all’entrata dell’edificio, il metro di distanza statico (tra alunni fermi) e il metro dinamico (durante, ad esempio, l’ora di educazione fisica). Pressato dal Partito Democratico – e ancora di più da Italia Viva a cui fa gola quel Ministero – il Premier Conte non ha potuto fare altro che nominare commissario per la ripartenza delle scuole Domenico Arcuri. E più dei metri calcolati, o dei fantomatici 800milioni di euro trovati dal Ministro Azzolina, a convincere il Capo del Governo è stata l’idea del Ministro grillino del banco dinamico, ovvero un unico blocco sedia e banco esclusivo per ogni alunno, che aveva già fatto gridare allo scandalo le associazioni di fisioterapisti, e conseguentemente la rabbia dei genitori. Arcuri, sarà dunque, come spiegano da fonti del Governo, “ombra ministra”, colui che seguirà passo dopo passo l’iter del rientro dei ragazzi a scuola. Come spiega Il Fatto Quotidiano, il neo commissario ha già iniziato a dettare la linea.

Arcui è intervenuto nel corso di un evento organizzato dal Centro Studi Americani, a Roma, dal titolo “Dall’emergenza Covid-19 al rilancio del sistema Italia”. Ha spiegato che serviranno almeno 10 milioni di mascherine al giorno per i ragazzi, mentre è pronto: “Un bando per acquistare 2 milioni di test sierologici da somministrare al personale docente e non docente”, prima dell’apertura delle scuole. Inoltre ha spiegato ancora Arcuri: “Ci sono scuole attrezzate e alcune da attrezzare. Pensiamo di dover comprare il 40-50% del totale dei banchi“. Per Arcuri la situazione, pur essendo sotto controllo, deve essere costantemente monitorata, invitando gli italiani a non rilassarsi troppo. La nuova ondata, magari in autunno, potrebbe arrivare ma di certo non potrà cogliere di sorpresa il Paese come quella di marzo. Come aggiunge Agi, il controllo per Arcuri passa per un monitoraggio costante – conseguentemente un rapido intervento – dei piccoli focolai sparsi per il Paese. A tal proposito, l’app Immuni che sarebbe dovuta servire per il tracciamento, non ha dato i frutti sperati. Anzi, non è proprio partita. Ha concluso Arcuri: “Non ha per ora raggiunto il target immaginato all’inizio perchè ci troviamo in una fase comprensibile ma non condivisibile di rilassamento generale”. Anche se rilancia il progetto ad autunno, dove, ha spiegato, servirà in vista di una nuova ondata.

 

Fonte: Agi, Il Corriere della Sera, Il Fatto Quotidiano

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