Coronavirus in Italia, i contagi scendono ma aumentano i suicidi

Cominciano a diventare sempre più evidenti gli effetti devastanti del lockdown. Crescono i casi di persone depresse che si suicidano.

 

I dati del Ministero della Salute in merito alla situazione di oggi ci informano che i casi attualmente positivi scendono a 14.621, registrando un decremento di 263 persone. Nelle ultime ventiquattro ore 21 morti che portano il totale a 34.854. Il numero complessivo dei dimessi e dei guariti sale a 191. 944, registrando un incremento di 477 unità. I pazienti ricoverati scendono a 940 con una decrescita di 16 persone. Nelle terapie intensive 71 assistiti, -8 rispetto a ieri. Il numero totale dei tamponi sale a 5.600.826, + 52.011 rispetto a ieri. Ad oggi, in Italia, il totale delle persone che ha contratto il virus è 241.419, +235 rispetto a ieri.

Scendono i casi positivi ma salgono depressioni e suicidi

I casi positivi continuano a scendere. In compenso iniziano a farsi sentire gli effetti “indiretti” del Covid. In seguito ai mesi di lockdown ora l’Italia si trova a dover affrontare un’altra emergenza: la depressione dovuta all’isolamento.  Dopo gli effetti economici e sanitari  ora è la volta di problemi di altra natura: attacchi di panico, ansia e depressione. Patologie che latitano e, spesso, passano inosservate ma che possono uccidere quanto un’infezione virale, seppur in modo completamente diverso.  A lanciare l’allarme è Liguria 24, riportando un aumento considerevole di tentativi di suicidio e un abuso di alcol e droghe nella città di Genova. A commentare la situazione è Davide Prestia, della clinica psichiatrica dell’ospedale San Martino di Genova, raccontando di un aumento di ricoveri e accessi al pronto soccorso per attacchi di panico. “Molte persone sono rimaste per lungo tempo isolate in casa, intrappolate in situazioni familiari conflittuali o difficili”.

A far preoccupare però sono anche i casi di pazienti che erano già in cura per disturbi e che con l’emergenza da Coronavirus hanno visto un netto peggioramento delle loro condizioni. A farlo presente – riporta il Corriere della Sera  – è il dottor Giancarlo Cerveri, psichiatra all’Ospedale di Lodi.  Chi soffre di una fobia sociale – spiega il medico – può  pensare che, rimanendo a casa, le sue condizioni miglioreranno. Infatti soggetti con lievi forme di autismo o con bassa capacità interazionale hanno visto nell’isolamento forzato una via di fuga dai loro timori.  Ma una situazione prolungata può portare solo a un peggioramento delle patologie e causare anche un aumento di casi di schizzofrenia e disturbi di ansia. Le conseguenze psicologiche del lockdown non toccano soltanto il nostro Paese. Come riporta il Sole 24 ore, negli USA è stato condotto uno studio redatto dal Well Being Trust e dai ricercatori dell’American Academy of Family Physicians. Da quanto scoperto si stima, per il prossimo decennio, ben 75mila vittime classificabili come “morti per disperazione“. Le cause possono essere molteplici: dall’isolamento, definito un killer silenzioso e camaleontico, alla perdita di prospettive.

Alle vittime della disperazione si aggiungono anche i nuovi malati di neoplasie. Coloro che, non avendo potuto effettuare screening diagnostici preventivi, ora si trovano con tumori a stadi già avanzati e difficili da curare. Come spiega  Quotidiano Sanità attualmente sono un milione e 190mila i pazienti colpiti da tumore in Italia e con un trattamento all’attivo, ma ben il 20% di questi dall’inizio della pandemia ha sospeso le cure. E subito arriva l’appello del professor Francesco Cognetti, Presidente Fondazione Insieme contro il Cancro e Direttore Oncologia Medica Istituto Nazionale Tumori Regina Elena di Roma: si tratta di pazienti maggiormente a rischio, esposti cinque volte di più rispetto a pazienti “normali”. Occorre ripartire, farlo subito e con tutte le precauzioni necessarie.

Simona Contaldi

Fonte: Corriere della Sera, Quotidiano Sanità, Il Sole24Ore, Liguria24, Ministero della Salute

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