Autostrade: Conte in cerca di un accordo con Atlantia

Il Premier Giuseppe Conte vuole chiudere il prima possibile la questione Autostrade ed è pronto a sedersi al tavolo delle trattative con gli azionisti di Autostrade per l’Italia di cui fa parte anche la famiglia Benetton. Proteste dei grillini.

Conte e Di Maio si accordano sul Mes, Lega all'attacco - Leggilo.org

Sulla questione autostrade, il premier Giuseppe Conte si è espresso chiaramente nelle ultime ore: il Governo resta al tavolo delle trattative con gli azionisti dell’Aspi (Autostrade per l’Italia), responsabile della manutenzione del fondo stradale in tutto il paese. Tuttavia, sono state fissate delle condizioni imprescindibili che, se non siglate con un accordo, porteranno il Premier ad abbandonare il tavolo delle trattative. Una decisione che ritarda ulteriormente la chiusura della questione scatenando il malcontento del Movimento Cinque Stelle che – riporta La Repubblica – è contrario a qualsiasi accordo con la famiglia Benetton, uno degli azionisti più importanti dell’Aspi. E, probabilmente in segno di protesta contro la decisione di Conte,  i ministri grillini non si sono presentati quest’oggi a Palazzo Chigi. Il Ministro degli Affari Esteri Luigi Di Maio ha ribadito la volontà di tenere fuori la nota famiglia di industriali dalla gestione delle autostrade: “Io non riesco a vedere un futuro in cui restituiamo Autostrade ai Benetton”.

La controversia è nata in seguito al crollo del Ponte Morandi, avvenuto il 14 agosto 2018 e costato la vita a 43 persone. Atlantia, il titolo azionario di proprietà dei Benetton, era tra i maggiori investitori nella rete autostradale locale. Gli imprenditori avevano subito espresso il loro cordoglio verso le famiglie delle vittime, declinando ogni responsabilità e chiudendo la collaborazione con il fotografo Oliviero Toscani a causa di alcune sue dichiarazioni. Di fronte al rifiuto dei suoi alleati politici di trattare con Atlantia, tuttavia, Conte non si è fermato: la questione autostrade va chiusa il prima possibile anche perchè nel Partito Democratico c’è chi morde il freno.“L’accordo va chiuso subito, non possiamo rischiare che il Ponte Morandi riapra prima di aver ottenuto la concessione”, aveva detto già un mese fa il segretario del PD Nicola Zingaretti – ricorda Il Messaggero.

 Huffington Post riferisce che i rappresentanti di Atlantia hanno presentato la proposta di aumentare la cifra da stanziare in caso di accordo con il Governo: tre miliardi di euro, metà dei quali serviranno per abbassare le tariffe e per nuovi investimenti. In più 700 milioni per la manutenzione e 800 milioni da destinare a Genova. Il piano per la gestione di Autostrade progettato da Conte prevede una discesa dalla quota di maggioranza ad una di minoranza della società Atlantia per poter inserire nell’accordo il Fondo Italiano per le Infrastrutture (F2i). Tuttavia, i rappresentanti di F2i non hanno alcuna intenzione di prendere parte alle trattative fin quando è concreta la minaccia di una revoca della concessione. Anche per questo il primo ministro si trova a dover seguire la strada della prudenza.

Fonte:  Repubblica, Huffington Post, Il Messaggero

Impostazioni privacy