Recovery Plan: Eurogruppo senza soluzioni e strada verso accordo si fa sempre più in salita

Si appena concluso l’Eurogruppo sul Recovery Fund, senza però che si sia riusciti a superare gli ostacoli. L’Italia attende, Conte mostra ottimismo, ma sale la preoccupazione dei mercati. 

Eurogruppo flop: nessun accordo, Italia ancora in balia delle opposizioni dei Paesi del Nord - Leggilo.org

La riunione in videoconferenza tra i Capi di Stato Ue sul Nex Generation Ue si rivolta con un nulla di fatto e l’appuntamento del prossimo Eurogruppo, del 10 luglio, è la data segnata in rosso sul calendario del Premier Giuseppe Conte. Come spiega Il Giornale, il Presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, ha parlato, riguardo alla riunione di oggi, di: “Consultazioni per le proposte”, e che adesso si passa ad una nuova fase: “Andiamo a negoziare e apprezzo la prontezza di impegno”. Insomma siamo ancora ben lontani dal trovare un accordo che possa soddisfare tutti i membri Ue. Il piano della Commissione Ue da 750miliardi di euro – divisi tra 500 a fondo perduto e 250 tra prestiti e finanziamenti – ha trovato troppo ostacoli a Bruxelles. Non solo i Paesi frugali – ed i membri di Visègard – si oppongono ad una cifra tanto elevata, ma vogliono che si rimettano in discussioni le suddivisioni tra fondo perduto e prestiti. Lo scacco matto per l’Italia sembra dietro l’angolo, dal momento che una sconfitta tra i banchi Ue potrebbe significare soltanto una cosa: maggiori condizionalità per i piani di rientro del debito.

Come spiega Il Fatto Quotidiano, Ursula Von der Leyen, Presidente della Commissione, ha dichiarato che ci sono ancora diversi aspetti da chiarire ma che la struttura del progetto – l’acquisto dei titoli di Stato in maggioranza italiana e spagnola da parte della Commissione – non è a rischio. In questi giorni si avranno altri contatti tra gli Stati membri, con la speranza che si possa chiudere al prossimo Eurogruppo, il primo con la partecipazione fisica di tutti i leader dall’inizio della pandemia. Ha spiegato Von der Leyen: “Le discussioni hanno mostrato differenze ma sono sicura che possiamo raggiungere un consenso, a condizione di non perdere di vista il quadro generale”. In altre parole la Commissione è pronta a mantenere l’impalcatura del Recovery Plan, a patto che anche gli altri Stati – Italia e Spagna in primis – possano cedere qualche porzione del proprio terreno. Sulla questione è intervenuta anche la Presidente della Banca Centrale Europea, Christine Lagarde che ha ricordato ai Paesi Ue i dati drammatici in cui versa il continente: il Pil dell’eurozona potrebbe crollare di oltre 13 punti nel secondo semestre – e la disoccupazione raggiungere il 10% in tutta Europa – mentre i punti persi per tutto il 2020 saranno dell’8,7%.

Per iniziare a crescere si dovrà aspettare giugno 2020 (5,2%) ma ci vorrà tempo prima di arrivare ai livelli pre-pandemia. Il Presidente della Bce ha voluto ricordare a tutti i leader – collegata in videoconferenza – che i mercati potrebbero allarmarsi per un mancato accordo. Ha spiegato Lagarde: “Gli effetti della crisi non si sono ancora manifestati”, ma i mercati hanno retto perchè: “Si sono fidati delle misure annunciate e altre applicate nei vari Stati. Se dovessero cambiare, l’umore dei mercati potrebbe cambiare”. Il Premier Giuseppe Conte, a fine conferenza, a riferito di un passo avanti compiuto dalla Commissione, anche se ammette che il lavoro è ancora lungo e serve un accordo a luglio. Il Governo dovrà presentarsi per quella data con un Recovery Plan all’altezza delle aspettative Ue. Ma la doccia fredda è arrivata a fine videoconferenza, quando la Cancelliera tedesca Angela Merkel ha annunciato che non ci sarà nessuna possibilità di anticipo e che i fondi saranno disponibili soltanto nei primi mesi del 2021: “Per motivi giuridici non è possibile versare prima il denaro a Paesi come l’Italia”. Questo perchè ci sono, nel mezzo, i passaggi parlamentari di ciascun Paese membro. Ma si parla di un accordo che, sulla carta, ancora non c’è.

 

Mario Cassese

 

Fonte: Il Giornale, Il Fatto Quotidiano

 

 

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