Crisi, l’Europa risponde con 750 miliardi: la Commissione aiuta il Governo Conte contro i sovranisti

La Commissione UE aiuta l’Italia – e anche Francia e Spagna – e dà una spallata al sovranismo. Il Governo esulta, mentre a Destra si accusa il colpo. 

piano ue conte sovranisti

Il piano Next Generation Eu proposto dalla Commissione Ue, che prevede un Recovery Fund da 750 miliardi di euro – dei quali 172,7 miliardi di euro destinati all’Italia, divisi in 81,807 miliardi a fondo perduto e 90,938 miliardi come prestiti – sembra ossigeno puro per il Governo del Premier Giuseppe Conte. In attesa del documento finale – e del voto in Europarlamento – l’Esecutivo esulta per l’aiuto fornito dall’Ue su un piano economico e, perchè no, politico. Sulla battaglia per il sostegno ai Paesi più colpiti dalla pandemia nel vecchio continente si gioca l’esistenza stessa dell’Ue, la sua essenza, la sua funzione. Lo sa bene il Presidente della Commissione Ursula Von der Leyen, che ha sorpassato la proposta del Presidente francese Emmanuel Macron e della Cancelliera Angela Merkel di qualche settimana fa. E mentre i falchi del Nord – Olanda e Austria su tutti – tentano l’ultimo colpo di coda ostruzionistico, l’Europa batte il colpo che tutti aspettavano da tempo.

I grandi sconfitti – almeno in questa fase – sembrano i sovranisti. Come spiega HuffingtonPost, gli eurodeputati Derk Jan Eppink Jorg (Olanda) e Hubert Meuthen (Germania) dai banchi degli euroscettici hanno definito il piano “un colpo di Stato” e “un suicidio politico”. Tutto questo, mentre gli alleati italiani – Lega e Fratelli d’Italia – sprofondavano in un silenzio particolare.  Si è dovuto attendere qualche ora prima che gli esponenti dei due principali partiti di opposizione in Italia si pronunciassero sulla proposta Ue. E, se è vero, che i fondi non saranno disponibili sino al 2021 – anche se si lavora per un anticipo delle quote previste per il prossimo autunno – la difficoltà di Matteo Salvini e Giorgia Meloni appaiono evidenti. Il primo a parlare è stato proprio il Segretario del Carroccio: “I fondi europei devono arrivare subito, non nel 2021 come previsto da Bruxelles, dopo l’approvazione del nuovo bilancio Ue. Gli italiani senza lavoro e senza stipendio non possono aspettare i tempi della burocrazia europea”.

Più critici Alberto Bagnai e Claudio Borghi, rappresentanti dell’ala più dura nei confronti dell’Ue del partito di Via Bellerio: “I 750 miliardi annunciati ancora non ci sono, perché devono essere raccolti sul mercato con emissione di titoli. Anche la parte teoricamente distribuita a fondo perduto in pratica dovrà essere rimborsata attraverso nuove tasse su produzione e consumi”. E finiscono per aprire una voragine con quella parte della Lega – capeggiata da Giancarlo Giorgetti e Massimo Garavaglia, ben contenti di qualsiasi aiuto – a fondo perduto – che arrivi da Bruxelles. Da Roma, Ignazio La Russa, dirigente del partito guidato da Giorgia Meloni, in un post alquanto criptico, sembra voler prendersi una parte di merito dell’operazione: “Magari è un risultato figlio della nostra insistenza. Non è che quando le tue tesi cominciano ad albeggiare sei contento. E’ solo un albeggiare”. Forza Italia, che siede nel banchi riservati al Partito Popolare, si distacca dagli alleati dell’opposizione in Camera e Senato e, per voce del parlamentare Giorgio Mulè, lancia una bordata ai sovranisti: “Di certo, la proposta, indebolisce chi pensava che l’Europa fosse un altra vittima del Covid. Invece in questo caso l’Ue dimostra di avere gli anticorpi necessari per fare l’Europa”. 

E così, dopo settimane di scontri in Maggioranza, è l’opposizione a scoprirsi vulnerabile.  Se quei soldi verranno usati nella giusta maniera per far ripartire un’Italia uscita  a pezzi da questa pandemia, lo vedremo poi. Ma al momento il Recovery Fund è un’arma potentissima nelle mani di Giuseppe Conte e del Ministro della Finanze Dem Roberto Gualtieri. Come spiega Il Fatto Quotidiano, sono diversi gli utilizzi che potrebbe farne   il Governo.  Il Movimento Cinque Stelle ha già lanciato il suo monito. Il reggente pentastellato, il Sottosegretario all’Interno Vito Crimi è stato chiaro: i soldi devono essere impiegati per abbassare le tasse, a partire dal taglio dell’Irap. Il Pd, tramite le parole del responsabile alle politiche Ue, Enzo Amendola, mette un freno e mette al primo posto la riforma della pubblica amministrazione e quella della giustizia.

La Maggioranza si scontrerà anche sul come spendere i fondi? Probabile, ma nessuno mai si sognerebbe – nemmeno un agguerrito Matteo Renzi – di mettere in dubbio l’Esecutivo in questa fase. Certo, c’è ancora da discutere del Mes e gli altri pacchetti collegati (Sure e Bei), ma che questa sia l’occasione d’oro di un Governo che non è stato – in base ai sondaggi – mai gradito dalla maggioranza degli italiani, è palese. E mentre Salvini rilancia sull’immigrazione il passo in avanti per Conte e soci è avvenuto: il Premier potrebbe poi capitalizzare l’eventuale successo per correre in solitaria alle urne? Vedremo. Molto della partita si giocherà il prossimo autunno, quando la scura dei mercati finanziari calerà su un’Italia che uscirà da un semestre che vedrà il Pil crollato di quasi 10 punti. Nelle aspettative più rosee, si intende.

 

Fonte: HuffingtonPost, Il Fatto Quotidiano

 

 

Impostazioni privacy