L’Italia dopo il lockdown: affitti non pagati e rischio usura

Per lo scrittore Roberto Saviano l’emergenza Coronavirus favorirebbe l’usura. Lo scrittore punta il dito contro le Banche.

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La profonda crisi dovuta al lockdown che molti economisti già prevedevano da mesi, è diventata una tragica realtà e, purtroppo, non riguarda soltanto imprenditori e commercianti. Il Corriere della Sera riporta i dati di un sondaggio condotto dalla società di consulenza Nomisma, da cui si evince che il 40% degli intervistati non pensa di poter continuare a pagare l’affitto della propria abitazione a causa della perdita del lavoro. L’unico modo per posticipare i pagamenti delle rate per uno stabile è affidarsi alla comprensione dell’affittuario. Se non si trova un’intesa, la questione si risolve con un processo e  con uno sfratto. Una situazione disperata che spinge tanti cittadini a ricorrere ai banchi di pegno o, talvolta, a chiedere aiuto agli usurai. L’imprenditore Stefano Maioli ha raccontato la sua esperienza: “Non ho paura degli usurai. Mi fa paura uno Stato che abbandona le persone” , ha dichiarato l’uomo che ha preferito chiedere dei contanti alla criminalità organizzata piuttosto che licenziare i propri operai dopo aver perso tutti i contratti lavorativi firmati prima del lockdown. L’imprenditore ha spiegato: “Avevo due scelte: lasciarmi morire o accettare quei soldi sporchi”.

Lo scrittore Roberto Saviano, divenuto celebre per aver affrontato il problema della criminalità organizzata nei suoi libri “Gomorra” e “La paranza dei bambini“, è tornato al riguardo a farsi sentire. Secondo lo scrittore, la crisi economica legata al Coronavirus starebbe favorendo l’usura. Le sue dichiarazioni, rilasciate domenica scorsa nel corso del programma Che tempo che fa“,  hanno scatenato una bufera mediatica: “Sono i commercialisti e i banchieri che  indicano alle mafie quali sono gli imprenditori in difficoltà, quelli che hanno bisogno di denaro”. Queste le parole dello scrittore, riportate da Il Tempo. Un duro attacco, quello di Saviano, verso chi – secondo lui – starebbe approfittando dell’emergenza Coronavirus. Emergenza che non solo ha cagionato migliaia di morti nel nostro Paese ma che ha anche mandato sull’orlo del fallimento tanti imprenditori e negozianti. Le dichiarazioni dello scrittore non sono piaciute al Governatore della Liguria Giovanni Toti che lo ha accusato di aver ingiuriato alcune categorie di lavoratori senza presentare le prove necessarie: “Se ha dei nomi, li faccia. Altrimenti chieda scusa”. Il botta e risposta si è concluso, almeno per il momento, con la replica di Saviano – riportata da Fanpage“Mi sembra ipocrita negare il coinvolgimento di tante categorie professionali negli affari della criminalità organizzata”.

 

Fonte: Fanpage, Il Tempo, Corriere della Sera

 

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