Fase due, la disperazione di barbieri: “Per noi è la fine”. Il premier Conte: “Io me li taglio da solo”

L’Italia entra ufficialmente nella Fase 2 e, sebbene ci vengano concesse più libertà, tanti rimangono i divieti e le restrizioni. A far nascere le polemiche negli ultimi giorni è la non riapertura dei parrucchieri. Per loro la data per far ripartire le attività è fissata al 1 giugno.

 

Mentre i lavoratori di tutta Italia si riorganizzano per riprendere in mano la propria attività, alcuni di loro sono esclusi da questa concessone e si vedono privata la possibilità di tornare a lavoro: il premier Giuseppe Conte dopotutto è stato chiaro e si potrà tornare a curare i propri capelli solo dal  1 Giugno. La decisione però non ha lasciato indifferente la popolazione che, tra frecciatine e battute, è insorta contro il Presidente accusandolo di tagliarsi i capelli di nascosto. Come riporta  il Messaggero, la questione – che sebbene non sia delle più importanti, ha suscitato un orda di voci maligne – è stata sottoposta allo stesso premier da un inviato delle iene.

Le rivelo un segreto eccezionale,” è la risposta di Conte, “E siccome è un segreto e lei non mi crederà sono già disponibile alla prova: me li taglio da solo”. A confermare le sue parole arriva Rocco Casalino, portavoce del premier, che conferma questa sua piccola “fissa” – come la chiama lui. “Anche prima del lockdown si tagliava i capelli da solo, l’ha sempre fatto”. Questa sembrerebbe infatti un’ abitudine che il Presidente del Consiglio si porta dai tempo dell’Università, quando era diventato persino il parrucchiere personale dei suoi coinquilini.

Il dramma dei parrucchieri

Nonostante le voci degli ultimi giorni che dichiarerebbero un’apertura anticipata per parrucchieri ed estetisti al 18 maggio, arrivano a gran voce le preoccupazioni degli esperti del mestieri che si dicono preoccupati delle loro sorti. A esporsi in questo caso è Valerio Galeotti, responsabile romano del settore benessere della Cna, la Confederazione nazionale dell’artigianato – citato anche dal Gazzettino: l’uomo esprime dubbi e timori in vista della riapertura, ma anche tanta speranza e voglia di rimettersi in gioco. Verranno rispettate tutte le misure di sicurezza in atto, ci tiene a sottolineare, e “Non si potrà lasciare nulla al caso, bisognerà ripensare ogni gesto, ogni procedura.” I cambiamenti saranno tanti, conferma, e non sarà facile ripartire: innanzitutto si dovranno rispettare i “due metri” anche tra le postazioni all’interno del locale, motivo per cui lui stesso ha pensato di allungare la fascia orario e il numero di clienti in contemporanea. Tutto ciò, ovviamente, supportato da procedure di igienizzazione, disinfestazione e l’utilizzo di copriscarpe e corpigiacche e strumenti monouso. “All’entrata del negozio,” aggiunge Danilo Cervelli, acconciatore, “Ci dovrà essere l’amuchina per le clienti e per noi. Si eviterà qualsiasi contatto diretto. Si farà accomodare al lavaggio la persona con la mascherina. Le postazioni davanti allo specchio, la mensolina e la poltrona, saranno disinfettate a ogni cambio di cliente. E tutti indosseranno camici monouso”.

Il segreto, concordano tutti gli acconciatori, sta nel portare pazienza e così invitano i loro clienti affezionati e non a saper aspettare: ci si dovrò riorganizzare e, probabilmente, reinventare. Ma si tornerà come prima.

Fonte. Messaggero, Repubblica

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