Coronavirus i consulenti di Trump “In Italia il 4 maggio ci saranno zero morti, il picco è superato”

Uno studio dell’Ihme, organizzazione della School of Medicine dell’Università di Washington, forniste le proprie stime sulla fine dell’epidemia in Europa.

studio zero decessi - Leggilo

“L’Italia ha superato la fase di picco di Covid-19 e il 19 maggio arriverà a zero decessi“. Queste le stime dell’Institute for health metrics and evaluation (Ihme), organizzazione indipendente della School of Medicine dell’Università di Washington riportate da Adnkronos. L’istituto, che fornisce di volta in volta i dati alla Casa Bianca, ha pubblicato le proprie previsioni sull’evoluzione della pandemia in Europa. I risultati previsti, tuttavia, potrebbero non verificarsi nel caso in cui si verificasse un allentamento delle misure di distanziamento sociale troppo precipitoso o un rimbalzo dei contagi. Lo studio rivela anche, nei numerosi grafici, che il totale dei decessi registrati nel nostro Paese sarà di 20.300 al 4 agosto 2020.

Cifre che sembrano confermare quanto affermato dall’Istituto superiore di Sanità, secondo cui il picco sarebbe stato già raggiunto in Italia, come confermano i dati di contagio sempre più in calo. Nella giornata di ieri, ad esempio, i nuovi positivi sono stati 880, una cifra che non si registrava da tempo. Il Ministro Roberto Speranza, intervenuto ieri sera alla trasmissione Di Martedì, in onda su La7, ha affermato che in questo momento l’indice di contagio R con zero è leggermente sotto il dato 1. “Un risultato straordinario se pensiamo che eravamo a 3 o 4, ovvero un soggetto positivo infettava fino a 3-4 persone, fino a qualche settimana fa”, ha affermato il Ministro. Infatti, un indice inferiore a 1 vuol dire ogni positivo contagia meno di una persona.

Il picco della pandemia, già superato in Italia ed anche in Spagna, si verificherà in Europa durante la terza settimana di aprile. I decessi, alla fine di quella che i ricercatori chiamano la prima ondata della pandemia, saranno 151.680 i decessi. “Settimane preoccupanti attendono molti Stati europei”, afferma Christopher Murray, direttore dell’Ihme. Infatti, se in Italia il peggio sembra essere passato, altri Paesi si trovano a fronteggiare una crisi senza precedenti. Secondo l’istituto, il numero di morti in molti Paesi è aggravato dalla domanda di accoglienza ospedaliera, che va ben oltre la disponibilità. Per esempio, si prevede che il picco di domanda nel Regno Unito raggiunga un totale di 102.794 posti letto a fronte dei 17.765 disponibili, 24.544 posti in terapia intensiva a fronte di 799 disponibili, e 20.862 respiratori. Quindi, il collasso del sistema sanitario è una probabilità concreta anche in altri Paesi.

I Paesi che stanno per raggiungere il picco sono Olanda, Irlanda, Austria e Lussemburgo, mentre Repubblica Ceca e Romania sono a metà strada della traiettoria prevista per questi Paesi. Altre nazioni, come il Regno Unito, la Germania, la Norvegia e la Grecia, sono ancora all’inizio del contagio e vedranno il numero dei decessi aumentare rapidamente per raggiungere il picco nella seconda e terza settimana di aprile.

E’ evidente senza ombra di dubbio che le misure di distanziamento sociale attuate e mantenute correttamente possono controllare l’epidemia e contribuire a ridurre il numero dei decessi“, sostiene Murray. Ma se la tendenza cambierà, l’effetto di ritorno potrebbe essere drammatico. Secondo Murray, rallentare tali precauzioni troppo presto durante la prima ondata della pandemia potrebbe causare nuove ondate di infezione, ricoveri e decessi. Per diminuire il rischio di una seconda ondata, dove la prima è controllata da misure importanti di distanziamento sociale, i governi dovranno prendere in considerazione test di massa, tracciatura dei contatti e quarantena per gli infetti. Questo, sostiene Murray, fino a che un vaccino non sarà disponibile, con produzione e distribuzione di massa.

Fonte: Adnkronos, La7

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