Coronavirus, rispetto dei divieti, è arrivata l’ora dell’Esercito. Parla il Ministro della Difesa

Il Ministro della Difesa Lorenzo Guerini si è detto pronto ad aiutare la Protezione Civile e ad intervenire, se necessario, per rafforzare i controlli al Sud.

Lorenzo Guerini difesa esercito - Leggilo

Accanto ai medici, al personale sanitario, alla Protezione civile, a fronteggiare l’emergenza ci sono anche le Forze Armate. Impegnati negli ospedali da campo, o nelle strade per controllare che i divieti siano rispettati, o ancora attivi per la consegna di mascherine e farmaci e per il trasporto di malati. “Un impegno complessivo, a 360 gradi, doveroso. Le forze armate fanno la propria parte quando il Paese chiama”, dice il Ministro della Difesa Lorenzo Guerini. In un’intervista a La Stampa, si è detto pronto ad aumentare lo sforzo e a fare di più. Se dovesse esserci un’esigenza maggiore di ulteriore controllo e presenza sul territorio, in ausilio alle forze di Polizia, l’esercito è pronto a dare il proprio contributo. Ma Guerini è ottimista: “Mi pare che la situazione sia sotto controllo. Gli italiani stanno rispondendo con grande senso di responsabilità. I numeri sono finalmente positivi“.

Tuttavia, anche se i numeri sembrano essersi stabilizzati, l’arrivo imminente della Pasqua non fa ben sperare. Anzi, serviranno più controlli, specie al Sud. Forse è per questo, tra l’altro, che la proroga della chiusura è stata rimandata almeno fino al 18. Vero, quindi, che i numeri incoraggiano gli italiani e che gli effetti dei sacrifici cominciano a dare segni positivi. “La strada è quella giusta. Gli italiani hanno dimostrato maturità e i controlli hanno funzionato”, afferma Guerini secondo cui il governo, anche con gli ultimi provvedimenti, ha messo in campo risposte efficaci che saranno ulteriormente implementate con i prossimi provvedimenti.

Guerini ha spiegato come le Forze Armate siano in grado di assolvere una serie di compiti, dalla mobilità delle persone alla capacità logistica, dalle competenze alla catena di comando. “Ci siamo confrontati con uno scenario inedito, in cui la minaccia e gli eventi correlati sono in continua evoluzione. Questo ha comportato un di più d’impegno”, ha proseguito il Ministro. Se è vero che ci siamo trovati di fronte a una situazione complessa, specie per le forniture dall’estero, è anche vero che le criticità sarebbero state superate. Lo Stato ha dimostrato di esserci, secondo il dem. Quanto agli aiuti, “la battaglia che stiamo conducendo è per un’Europa che con coraggio assuma pienamente la consapevolezza che la ripartenza dei singoli Paesi colpiti dall’emergenza non è disgiunta dal destino dell’Europa stessa”. C’è dunque bisogno di una visione che, prima che economico-finanziaria, sia essenzialmente politica. Ma non va messa in discussione l’architettura complessiva europea.

Quanto al futuro, dovremo confrontarci con una lunga fase di semi-normalità prima di tornare alla quotidianità a cui eravamo abituati. “Dedicare tutti i nostri sforzi alla ripartenza del Paese, sia per le famiglie, sia perle imprese”, ha proseguito nell’intervista. Intanto il Sindaco di Milano, Beppe Sala, ha lanciato l’idea di una Costituente. “Il tema dell’ammodernamento del nostro sistema istituzionale è innegabile. Non a caso una parte consistente della scorsa legislatura era stata dedicata a una parziale riforma delle istituzioni, pur con gli esiti che sappiamo“, sostiene Guerini. Sarebbe quindi giusto ripartire anche da una riflessione sul Titolo V della Costituzione. Ma non oggi. “Una riflessione che mi auguro possa diventare centrale nel dibattito politico”. ha concluso il Ministro.

Fonte: Lorenzo Guerini Twitter, Corriere

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