Migranti: “La quarantena a bordo della Sea Watch sarebbe disumana”

priI 194 migranti a bordo della nave Ong tedesca Sea Watch sono sbarcati a Messina il 27 febbraio. Il Governatore della Sicilia, Nello Musimeci, aveva chiesto che venisse effettuata la quarantena a bordo della nave. Ma tale provvedimento è stato ritenuto razzista e disumano.

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I 194 migranti a bordo della nave Ong tedesca Sea Watch sono sbarcati nel porto di Messina giovedì 27 febbraio. Come spiega Fanpage è stata prevista la quarantena a bordo solo per l’equipaggio mentre i naufraghi saranno sottoposti ad un periodo di isolamento ma a terra. Il Governatore della Regione Sicilia, Nello Musumeci, giorni fa aveva chiesto che anche i naufraghi, per ragioni di sicurezza, effettuassero la quarantena a bordo. ma tale richiesta è stata respinta. La portavoce della Sea Watch, Giorgia Linardi, ha dichiarato: “Le misure richieste dal presidente Musumeci sarebbero disastrose da un punto di vista umanitario e sanitario. Creerebbero le condizioni per una situazione disumana e di precarie condizioni a bordo”.  Inoltre Linardi ha ricordato quanto stabilito dalla Cassazione sul caso di Carola Rackete: le operazioni di salvataggio possono dirsi concluse solo dopo lo sbarco dei naufraghi in un porto sicuro e non prima. Pertanto la quarantena a bordo sarebbe andata contro quanto detto dalla Cassazione e non avrebbe permesso di completare il salvataggio dei 194 migranti salvati, attraverso 3 diverse operazioni, al largo della Libia. Intanto Sea Watch Italy – attraverso il canale Twitter – ha informato che non sono stati rilevati casi di Coronavirus per il momento. Nessuna anomalia e tutti sembrano stare bene. Sono stati messi a disposizione 5 medici per tenere monitorata la situazione.

Sea-Watch Italy
@SeaWatchItaly
Lo sbarco è iniziato.
Il personale sanitario USMAF è a bordo.#SeaWatch ha messo a disposizione il proprio team di 5 medici fornendo dati sulla situazione. A tutti viene misurata la temperatura.
L’equipaggio è in salute. Nessuna anomalia riscontrata.
Scendono i primi naufraghi.

 

Il presidente di Regione, Nello Musumeci, tuttavia, ha messo in luce un’altra criticità: le condizioni igieniche dell’hotspot  di Messina, che potrebbero giocare a svantaggio di una situazione sanitaria al momento precaria. Ma la portavoce Giorgia Linardi ha specificato che il problema non è questo specifico sbarco né il Covid 19. La criticità sta proprio nel sistema di accoglienza dell’Italia. Infatti ha dichiarato all’Adnkronos: “Si tratta di un problema cronico della struttura. I richiedenti asilo sono rimasti qui a lungo in regime di semi-detenzione dopo la missione di Carola Rackete. Il fatto che il presidente Musumeci dichiari che non vi sono condizioni igienico sanitarie idonee dovrebbe farci riflettere sulle condizioni di prima accoglienza dell’Italia”.

Fonte: Fanpega, Adnkronos, Sea Watch Italy Twitter

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