Il primario dell’Ospedale Sacco di Milano: “Il virus si è ampliato negli ospedali”

Il professor Massimo Galli, primario dell’ospedale Sacco di Milano, interviene sul Coronavirus e spiega che si è diffuso così rapidamente perché, con ogni probabilità, era qui già da prima che chiudessimo i collegamenti aerei con la Cina.

coronavirus professor massimo galli

Sarà ancora lunga la lotta per contrastare la diffusione del Coronavirus in Italia. Sono 650 le persone positive al Coronavirus in Italia, informa l’Agi riportando gli ultimi aggiornamenti di Angelo Borrelli, capo della Protezione Civile che ha fatto il punto sull’emergenza. “Iniziamo da una buona notizia che arriva dalla Lombardia: ci sono 3 guariti, con un totale in regione di 40 persone. In totale, con i 2 della Sicilia e i 3 del Lazio, in Italia i guariti sono 45“. I decessi riconosciuti in Italia, fini tarda serata di giovedì, sono stati 17.

I virologi continuano a ripetere che il Covid 19, noto a tutti più semplicemente come Coronavirus, non è letale se non in presenza di sistemi immunitari già molto debilitati da altre patologie. Tuttavia è molto contagioso. Ma la rapidità con cui i casi di contagio e i decessi sono cresciuti nell’arco di pochissimi giorni ha lasciato tutti perplessi e ha gettato il Paese in preda alla psicosi. Dopo i virologi Roberto Burioni, Maria Rita Gismondo e Ilaria Capua, interviene ora il professor Massimo Galli, infettivologo e Primario dell’ospedale Sacco di Milano. Il professor Galli – durante un’intervento alla trasmissione Omnibus in onda su La7 – ha spiegato che l’aumento di contagi e di numero di morti in un arco temporale così esiguo fa pensare che il Covid 19 sia entrato in Italia e, nello specifico, nel Lodigiano, molto prima di quanto sia stato ipotizzato. Secondo il primario, addirittura, potrebbe essere stato presente da molto prima che il Governo chiudesse i collegamenti aerei diretti con la Cina. E ritiene anche che il famigerato “paziente 1“, l’uomo di 38 anni andato a cena con un amico rientrato dalla Cina, possa essere in realtà un paziente 3 o 4, contagiato  egli stesso a sua volta, in quanto il virus era già presente da tempo. La situazione è stata poi ampliicata dal fatto che il virus ha contagiato personale medico il quale, a sua volta, lo ha attaccato ai pazienti. Il virologo – prosegue – dichiara inoltre che il Covid 19 è molto simile alla Sars. Tuttavia – per non creare ulteriore panico – nel corso di un’intervista a Radio Radio, il professor Galli ha chiarito che l’aumento dei casi di contagio comunicati ogni giorno dai media non rappresentano nuovi casi ma vecchi casi che oggi vengono scoperti grazie ai tamponi. In pratica: non è che ogni giorno si ammalano nuove persone ma ogni giorno vengono effettuati nuovi tamponi e, per questa ragione, vengono scoperti nuovi soggetti infettati dal virus. Tesi già sostenuta qualche giorno fa da un altro famoso virologo, il dottor Roberto Burioni il quale sostenne: “I casi di contagio sono destinati ad aumentare perché quando una cosa non si cerca non si trova, quando si cerca allora la si trova”.

Fonte: La7, Radio Radio, Youtube

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