Michela Murgia: “E’ stato il Sanremo più sessista della storia”

La scrittrice Michela Murgia accusa Amadeus, direttore artistico del Festival di Sanremo appena concluso, di aver condotto uno spettacolo sessista. 

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Il festival di Sanremo 2020, 70esima edizione del concorso canoro più popolare d’Italia, verrà certamente ricordato per tutte le polemiche sorte prima, durante e dopo. Prima del “via” le polemiche erano legate alla presenza della giornalista palestinese Rula Jebreal che, in passato, definì gli italiani “un popolo di fascisti”. Durante il festival gli animi si sono accesi  per il “teatro del cantante romano Achille Lauro che, la prima sera, si è quasi denudato sul palco per reinterpretare, in chiave profana, la svestizione di San Francesco riprodotta da Giotto in un celebre dipinto. Oggetto di polemica anche il compenso, da molti ritenuto spropositato, richiesto dagli ospiti, in particolare dall’attore toscano Roberto Benigni che –  ha spiegato Il Tempo – ha chiesto e ottenuto, ben 300.000 euro per un monologo già eseguito in precedenza. Si pensava che con la chiusura dei lavori avessero fine anche le polemiche ma non è così. Ora la scrittrice Michela Murgia, intervistata dalla giornalista Daria Bignardi durante la trasmissione L’Assedio, ha inveito contro il direttore artistico Amadeus per aver – a suo dire – condotto il festival più sessista mai visto nella storia di Sanremo. Queste – riferisce Il Giornale – sono state le parole di Murgia: “Sanremo è sempre stato sessista ma quest’anno si è superato. Le donne sono state trattate come accessori. E basta giustificare Amadeus come fosse un povero figlioletto con dei limiti mentali”. In particolare, Michela Murgia, accusa Amadeus di aver invitato Francesca Sofia Novello e Giorgina Rodriguez solo in quanto fidanzate di uomini famosi e non per la loro bravura.  E la scrittrice non le manda a dire nemmeno allo showman Fiorello, reo di aver cercato di difendere il conduttore Amadeus ironizzando su qualche frase maldestra: “Fiorello pensava di risolvere tutto con le sue battute ma la discriminazione di genere, il sessismo, sono una cosa seria, non una burla”. 

E l’idea che durante questo festival il ruolo delle donne non sia stato valorizzato è condivisa anche dalla giornalista Rula Jebreal, che si è esibita in un monologo la prima sera. Jebreal ha dichiarato che l’anno prossimo tornerà a sanremo se e solo se le donne occuperanno posizioni di potere.

Fonte: Il Giornale, Il Tempo

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