Il futuro delle Sardine: alla conquista di Roma dell’Italia, a fianco del PD

Per il Segretario Zingaretti i dem dovrebbero farsi carico delle proposte arrivate da piazza San Giovanni. Ma l’ex Premier resta cauto. 

Sardine in piazza

Due modi di diversi di interpretare piazza San Giovanni. Da una parte il Segretario del Partito Democratico Nicola Zingaretti, dall’altra il leader di Italia Viva Matteo Renzi. Nel mezzo il movimento “Sardine” che è riuscito a portare linfa vitale ad un centrosinistra in agonia e in costante lotta fratricida. Nonostante sia trascorso appena un mese dalla convocazione della prima piazza a Bologna, molte cose sono cambiate per Mattia Santori e soci. Il movimento è cresciuto ed ha iniziato ad ingolosire i grandi partiti, fino ad arrivare, nei giorni scorsi, addirittura all’endorsement del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. E siccome queste piazze sono nate in Emilia Romagna per sostenere il candidato alla presidenza del centrosinistra Stefano Bonaccini, ecco che è arrivato l’atteso aggancio di Zingaretti. In un tweet, che il quale ha commentato sabato scorso quello che stava accadendo a Roma, il Segretario dem ha scritto: “Grazie per aver reso Roma così bella, per la passione, per chiedere una politica sana. Belle le proposte che avete lanciato, faremo di tutto per metterle in atto ed essere all’altezza del vostro impegno. Cambiamola insieme, la nostra bella Italia”. Un post che ha anticipato la scelta, comunicata il giorno seguente durante la prima riunione associativa delle “Sardine”, di non volersi trasformare in un partito. Non è chiaro quando il Pd sia divenuto interlocutore, e addirittura braccio, come afferma lo stesso Zingaretti con quel: “faremo di tutto per metterle in atto”, del movimento. Ma Mattia Santori sostiene tutt’oggi che non ci siano indirizzi partitici nelle “Sardine”.

L’ex Premier Matteo Renzi, invece, si stacca dalla proposta dell’alleato di Governo e sprona le “Sardine” ad andare avanti con le loro forze. Pur riconoscendo il lavoro svolto, resta più cauto sulle reali intenzioni di Matteo Santori e soci. Scrive Renzi: “Le ‘Sardine’ hanno ottenuto un risultato politico potente: hanno mostrato che le piazze non sono solo di Salvini. Ora la sfida è passare dalla protesta alla proposta. Per adesso: complimenti agli organizzatori. Non c’è cosa più bella di un futuro da scrivere”.

Dopo la vittoria del Centrosinistra in Emilia-Romagna, e  i ringraziamenti pubblici di Stefano Bonaccini e Nicola Zingaretti, il movimento di Mattia Santori e soci ha deciso di tornare dietro le quinte. Lo hanno spiegato le stesse “Sardine” in un lungo post su Facebook. Confermata intanto le date dell’incontro nazionale a Scampia, Napoli, che si terranno il 14 e 15 marzo. E non è certo un caso la scelta del capoluogo campano. La Regione attualmente governata dal Presidente Vincenzo De Luca, andrà, come altre 6 in questo 2020, al voto nel mese di maggio. Ed è questa la grande sfida delle “Sardine”: essere decisivi nelle Regioni del Meridione (compresa la Puglia). Un azzardo, dal momento che in Calabria l’apporto delle “Sardine” è stato minimo, finanche contestato dagli stessi esponenti del territorio che hanno lamentato una minore attenzione rispetto all’Emilia-Romagna. Ma se il Movimento vuole divenire nazionale, devo compiere il grande passo. A dicembre, a Napoli in Piazza Dante, le “Sardine” napoletane hanno organizzato una manifestazione che di certo ha avuto il suo seguito, anche se eravamo nel pieno dell’esplosione del nuovo fenomeno politico. Nei giorni scorsi Matteo Salvini ha dichiarato, come riporta Il Corriere del Mezzogiorno, di voler “Liberare Napoli e la Campania”, usando le stesse identiche parole che aprirono la campagna elettorale della Lega a Bologna. E se è vero, com’è vero, che il primo impegno delle “Sardine” è di ostruzionismo all’ex Ministro dell’Interno, ecco che l’impegno nelle Regioni del Sud diviene quasi un obbligo. Ma si pone un problema, nei confronti del Governo guidato dal Premier Conte. Al Sud il Movimento 5 Stelle, specie nella Campania dell’ex capo politico Luigi Di Maio, i grillini rappresentano, da quasi un 7 anni, l’alternativa al sistema bipolare che si è conteso la guida delle Regioni in tutti questi anni e sono loro il partito delle piazze e dei movimenti civici e ambientalisti. Ed ecco il timore del M5S: perchè essere messi all’angolo dalle “Sardine” in Campania e in Puglia potrebbe rappresentare la definitiva estinzione politica dei 5 Stelle. Lo sanno bene nelle stanze del Nazareno, dove si guarda con molto interesse alle mosse del gruppo di Mattia Santori. Come riporta Il Giornale, lo stesso Romano Prodi, l’indomani della vittoria di Bonaccini, ha appoggiato l’iniziativa del Segretario Dem Nicola Zingaretti di un Congresso aperto ai movimenti civici. Un occasione ghiotta per spalancare le porte alle “Sardine”, che tanto effetto positivo hanno avuto sulle regionali emiliano-romagnole. Perchè battere il centrodestra e al tempo stesso limitare il Movimento 5 Stelle sarebbe il bottino perfetto. Per il post Governo giallo-rosso, s’intende.

 

 

Fonte: Account ufficiali di Nicola Zingaretti e Matteo Renzi, Il Giornale, Il Corriere del Mezzogiorno

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