Taglio dei parlamentari, ora ci vuole il referendum. Salvini “Decidano gli italiani”

Depositate in Cassazione le firme raccolte in Aula per richiedere il referendum consultivo sulla riforma costituzionale per il taglio dei parlamentari. 

Salvini, taglio dei parlamentari - Leggilo.Org

 

 

Sono state raggiunte, e superate, le firme necessarie, raccolte in Senato, per richiedere il referendum sul taglio dei parlamentari approvato lo scorso ottobre dal Governo del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Dopo che nella mattinata era arrivata la notizia del fallimento della raccolta firme promossa dal Partito Radicale, sono arrivate le firme decisive in Parlamento che ha portato il numero dei richiedenti a Palazzo Madama a 71 ene bastavano 64. Come racconta Repubblica, si è usciti dall’impasse grazie al soccorso di 6 parlamentari della Lega e di due di Forza Italia. Forza Italia che, su spinta di Mara Carfagna, aveva deciso di non aderire all’iniziativa. Come aveva spiegato la stessa deputata: “Quello sul taglio dei parlamentari è un referendum salva-poltrone. È un vero e proprio trucchetto, un giochino di Palazzo che screditerà la politica, squalificherà Forza Italia e resusciterà il populismo”. Il Movimento 5 Stelle ha attaccato pesantemente la Lega, che ha firmato nelle ultime ore prima della scadenza, che è prevista per la giornata di domani: ” “Non hanno resistito alla voglia di tenersi strette le poltrone e a quanto pare è arrivato l’aiutino della Lega. Non vediamo l’ora di dare il via alla campagna referendaria per spiegare ai cittadini che ci sono parlamentari che vorrebbero bloccare questo taglio”. Sono venute a mancare anche le firme di due parlamentari dem, Francesco Verducci e Vincenzo D’Arienzo, che auspicano ad ogni modo che l’accordo di Maggioranza preveda una legge elettorale adeguata: “Introdurre il proporzionale è l’unico modo per salvaguardare la rappresentanza politica e sociale che è alla base della nostra democrazia rappresentativa e per evitare il rischio di pesanti distorsioni dovuto al taglio dei parlamentari”. Intanto Matteo Salvini, dal palco di Botricello in provincia di Catanzaro, dove si trova per la campagna elettorale per le elezioni regionali del 26 gennaio, ha confermato che la scelta dei parlamentari della Lega di andare in soccorso ai promotori del referendum rientra nel tentativo di mandare a casa al più presto la Maggioranza giallo-rossa. Come racconta Fanpage, l’ex Ministro dell’Interno ha mandato un messaggio importante al Premier Giuseppe Conte: “Con le firme per il referendum abbiamo contribuito ad avvicinare la data. Ora prima va a casa questo Governo di incapaci meglio è, ma non per Salvini, per l’Italia. Io spero che i cittadini possano scegliere anche sulla legge elettorale. La sinistra con trucchetti da palazzo vuole tornare a 30 anni fa”. La mossa del Senatore leghista era stata già anticipata da Antonella Coppari su Quotidiano Nazionale, dove si spiegava che l’azione di Salvini va inquadrata in un atto politico molto più grande. La Lega ha infatti presentato un altro referendum per la modifica del sistema elettorale, puntando al maggioritario puro (a differenza delle volontà del Governo Conte che punta al proporzionale alla tedesca). Quali sono i piani della Lega, dunque? L’occasione ghiotta è quella, qualora dovessero essere approvati dalla Corte Costituzionale, di indire nello stesso election day entrambi i referendum. E se è vero, come sembra vero, che la maggioranza degli italiani voteranno a favore del taglio dei parlamentari, ecco che si aprirebbe uno spiraglio per la vittoria della proposta sulla legge elettorale della Lega. Ma per evitare i due referendum vi è solo un’ipotesi: andare al voto. Ed ecco che Conte e i suoi si sono ritrovati all’angolo. Comunque vada Salvini passerà all’incasso: o si va al voto in anticipo, e senza riduzioni dei parlamentari, con i sondaggi che danno la Lega grande favorita, oppure si passerà al maggioritario puro, stile britannico, che darà la possibilità al Carroccio di vincere nelle circoscrizioni anche senza una coalizione. Conte è avvisato.

 

Fonte: Repubblica, Fanpage, Quotidiano Nazionale

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