Mattia Santori: “Non facciamo politica ma siamo pronti a cambiare idea”

Si è svolta – dopo il successo del “Sardine day” di Piazza San Giovanni, a Roma – la prima riunione nazionale dei promotori del neo movimento di piazza. E per la prima volta si è parlato d’identità politica e consensi.

Le sardine e la politica - Leggilo.Org

Hanno partecipato circa 150 promotori delle iniziative di piazza locali che si sono svolte dal 14 novembre a oggi. L’incontro,riporta l’Ansa, si è tenuto allo Spin Time Labs di via Santa Croce in Gerusalemme; una sorta di centro sociale con auditorium annesso, dove abitano circa 150 famiglie – e dove nel maggio scorso l’elemosiniere del Papa riallacciò la luce staccata dall’Acea. La riunione tenutasi a porte chiuse ha avuto carattere prettamente ri-organizzativo per fare il punto della situazione, oltre i sei già discussi ed esposti precedentemente del politicamente e moralmente corretto.

Il nostro prossimo passo è tornare sui territori a gennaio – dichiara così ai microfoni di Repubblica il leader Mattia Santori  –  sarà dedicata particolare attenzione alle prossime elezioni in Calabria e, soprattutto, in Emilia Romagna“. Annuncia la volontà di porre attenzione alle periferie e alle piccole città e province : “ Uno degli obiettivi fino a fine gennaio sarà raggiungere il più possibile territori che, spesso perché in difficoltà, si sono rivelati più vulnerabili ai toni “populisti”. Dunque non fermarsi e tornare nelle piazze, oltre le 113 già conquistate.

L’altro traguardo è superare il 25% dei consensi fra gli italiani. E alla domanda se coglierebbero o no un eventuale invito a buttarsi in politica, Santori risponde: “Il 99% di noi non lo vuole ma se ci dovessero chiedere un impegno politico non lo escludiamo – aggiunge-  Chiaramente nel momento in cui il vuoto di rappresentanza sarà  tale e ci chiederanno di farlo lo prenderemo in considerazione.” Le Sardine sono pronte dunque alla seconda fase, si legge sul Corriere “Occorrerà molta pazienza per dare un’identità politica al movimento – dice Mattia che poi aggiunge–  un pò come la pazienza che dovranno mostrare i Media per avere le risposte che ci chiedono da giorni; arriveranno con il tempo e anche nel corso delle prossime settimane” 

Il concetto è ripetuto all’unisono anche Grazia De Sario delle Sardine di Barletta: “Noi non faremo un partito e non ci sarà una candidatura. Continueremo a riempire le piazze e a lanciare i nostri messaggi di antifascismo, antirazzismo, contro l’odio verbale e per arginare Salvini, diciamolo chiaramente – ha poi aggiunto la coordinatrice pugliese che – Non ci saranno comunque partiti e non ci saranno liste civiche in Emilia Romagna. Sicuramente appoggeremo le liste di sinistra, ognuno nella sua libertà”

“Tutte le decisioni comunque le prenderemo sempre insieme“, ha concluso la De Sario, confermando poi la terza fase che inizierà a febbraio e vedrà le Sardine d’Italia cominciare a ragionare sui temi quali :i porti aperti e l’accoglienza dei migranti, ma anche l’emergenza sociale e le nuove povertà. A quel punto, ci sarà anche l’incontro col premier Giuseppe Conte, che si è già detto disponibile a confrontarsi con il movimento. “Non rubiamo le piazze a nessuno— hanno ribadito le Sardine — Noi vogliamo essere solo un corpo intermedio di collegamento tra la politica e la società civile”

A.M.

Fonti : Ansa, Repubblica, Il Corriere

Impostazioni privacy